Le strade professionali di Giancarlo Magalli e Adriana Volpe si sono ormai divise da tempo, in seguito alla lite avvenuta in diretta tv tra i due in cui lei aveva sottolineato la sua età, cosa che lui non aveva certamente gradito. Alla fine di quella stagione la conduttrice era così stata allontanata da “I fatti vostri”, ma aveva deciso di non restare in silenzio, cominciando a raccontare a più riprese gli atteggiamenti discriminatori subiti dal collega.



Adriana Volpe non si è però limitata a questo: ha così deciso di adire le vie legali nei confronti dell’ex collega, desiderosa di avere giustizia in quanto si è sentita diffamata. “Lavorare con Giancarlo è stato molto difficile – aveva raccontato in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ -. In me rimane la voglia di un senso di giustizia che mi aspetto dopo la denuncia. Io non mollo: non lo faccio per me, che ho preso un mio percorso, ma per chi arriverà dopo. Investo tempo, energie e anche soldi per la tutela del lavoro. Non è possibile che se uno alza il dito per segnalare una questione seria non solo non venga ascoltato, ma addirittura zittito e messi in disparte. Che si tratti di uomini o donne non cambia”.



Giancarlo Magalli vs Adriana Volpe: condannato per diffamazione

E alla fine ad avere ragione in Tribunale è stata proprio l’opinionista del “Grande Fratello Vip”, che così ha ottenuto la sua rivincita. Giancarlo Magalli è stato infatti condannato per diffamazione in relazione ad un’intervista rilasciata sulla rivista Chi nel novembre 2017. Questo lo costringe a risarcire i danni patiti dalla parte civile, liquidati in via di provvisionale in 25mila e a pagarne altri 14mila euro di multa.

Il diretto interessato ha provato comunque a ridimensionare l’accaduto sui social: “Dato che tra 5…4…3…2…1 la Volpe inonderà il web di comunicati stampa riguardanti la mia condanna esemplare per un’intervista in cui io parlavo del MeToo e NON la nominavo affatto, volevo anticiparla specificando che il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare) una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò). Questo prima che dica che sono stato condannato all’ergastolo o a 10 milioni di risarcimento. Per inciso nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista e aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) ed il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…”.



Non era tardata ad arrivare la presa di posizione di Adriana Volpe: “All’uscita invece di chiedermi scusa sei corso fuori a scrivere un post su Facebook tentando di distorcere e sminuire questa sentenza che invece ha una portata e peso straordinari. Hai scritto cose false e come sempre screditanti“.