Giancarlo Commare “Sono rimasto scioccato. Ciò che è successo a questo ragazzo è assurdo”

Giancarlo Commare interpreta Manuel Bortuzzo nel film tv “Rinascere” dedicato alla tragica storia della giovane promessa del nuoto italiano. Il film tv, sceneggiatura e regia di Umberto Marino, racconta la vicenda del nuotatore Manuel Bortuzzo, finito su una sedia a rotelle dopo essere stato ferito da due colpi di pistola indirizzati alla persona sbagliata. L’attore, intervistato da Radio Tv Corriere ha raccontato cosa ha provato quando ha letto la notizia sui giornali: “sono rimasto scioccato. Ciò che è successo a questo ragazzo è assurdo, inconcepibile immaginare che, per “risolvere” una questione, qualcuno pensi di agire in modo così violento, prendere una pistola e sparare in corsa con il motorino ad un altro. È semplicemente vergognoso”.



Il giovane volto della serie cult “Skam Italia” ha poi aggiunto: “io mi sono “solo” calato nei panni di Manuel, fingendo quella situazione, ma pensare che tutto questo sia una storia vera, non è certamente facile da sopportare”. Non solo, l’attore ha anche sottolineato quanto il messaggio di Manuel Bortuzzo sia forte: “insegnandoci che rialzarsi è possibile, regalando a tutti un po’ di speranza. Certo, ognuno di noi ha il proprio modo, anche per lui non deve essere stato per niente facile vivere questa esperienza”.



Giancarlo Commare: “Manuel Bortuzzo ha avuto il coraggio di reagire a questa disgrazia”

Giancarlo Commare è il protagonista principale di “Rinascere”, il film-tv dedicato alla storia di Manuel Bortuzzo. Un ruolo non semplice che ha richiesto all’attore mesi di preparazione. “Ho studiato molto attentamente la sua storia attraverso le pagine del libro (Rinascere. L’anno in cui ho ricominciato a vincere, edito Rizzoli) e, per quanto Manuel abbia avuto il coraggio di reagire a questa disgrazia, si capisce bene che il percorso è stato difficile, soprattutto quando rimaneva solo con se stesso” – ha confessato l’attore dalle pagine di Radio Tv Corriere che ha aggiunto – “non ho conosciuto Manuel di persona perché durante le riprese del film stava partecipando al “Grande Fratello”. L’unico strumento a disposizione, oltre alla sceneggiatura, è stato il libro, attraverso il quale, un po’ alla volta, mi sono avvicinato alla sua storia, comprendendo meglio emozioni e reazioni”.



L’attore non nasconde di aver incontrato qualche difficoltà all’inizio: “nell’affrontare questo viaggio all’inizio ero molto spaventato, lo ammetto, mi stavo assumendo una grossa responsabilità. Il suo diario, e poi l’attento lavoro sul set con Francesco Marino, hanno facilitato la strada. Ci sono stati, ovviamente, momenti difficili, ma il libro era sempre con me, come una Bibbia alla quale aggrapparsi e da cui attingere per trovare risposte. Un grande punto di riferimento, come se Manuel mi stesse accanto, guidandomi nella giusta direzione”. Infine parlando del messaggio di questa storia ha detto: “la nostra esistenza è un’altalena, durante la quale succedono davvero tante cose, anche drammatiche, ma finché siamo in vita, dobbiamo andare avanti, lottare, anche con il sorriso, non perché sia necessario o giusto farlo così, ma perché, l’unica alternativa per non rimanere bloccati, è vivere”.