«Lina Wertmuller mi ha creato». Così Giancarlo Giannini parla della regista che mette al primo posto tra i suoi mesi. Nessun paragone con Verrocchio, anzi lei è pure peggio. «Con lei era come avere dieci registi sul set: bravissima, meticolosa, ho imparato tantissimo». Nell’intervista che l’attore ha rilasciato oggi a Repubblica ha citato anche Luchino Visconti. «È stato un grande maestro, se sono un perfezionista lo devo a loro». A proposito del kolossal “Leonardo”, in onda dal 23 marzo su Rai1, Giancarlo Giannini ha spiegato che «questo racconto ci ricorda che siamo italiani, siamo quelli di Leonardo da Vinci, di Michelangelo, di Dante».



Dunque, il kolossal “Leonardo” è «una bella favola che raccontiamo ai grandi» da cui traspare anche il rapporto tra il maestro e l’allievo. Lui di Verrocchio ne ha avuti tanti. «All’Accademia Orazio Costa, al cinema Lina Wertmuller, Visconti». L’attore ha appreso da ogni suo maestro: «Ognuno ha un modo, ogni regista ti chiama perché si aspetta qualcosa da te e ha un’idea del personaggio: è bello usare la fantasia».



GIANCARLO GIANNINI E L’ERRORE DI DIO

Giancarlo Giannini invita poi a non credere a quegli attori che dicono di “entrare nel personaggio”. «Ma dove entri? Da dove esci? Se qualcuno lo sa me lo spieghi. Io faccio quello che devo fare: recito», ha raccontato l’attore a Repubblica. Inoltre, non è neppure uno che si “porta dietro” il personaggio. «Io dopo due giorni penso al prossimo film. Noi attori italiani siamo i più bravi del mondo». Ma purché non ci si faccia travolgere dalla tristezza. «Se uno fa l’attore ed è pure triste, non funziona. Non è possibile. Ogni volta che giro un film è come partire per le vacanze». Recitare lo far star bene, questa è la felicità. «Solo in Italia si dice recitare, in inglese si dice to play, in francese jouer». Ci sono però colleghi che oltre alla gioia di vivere coltivano una vena di tristezza. «Peggio per loro. La curiosità, che significa voler conoscere, deve rimanere dentro di noi. La fantasia ti salva la vita», ha proseguito Giancarlo Giannini. Se ha un dono, è quello della fede. «Su una cosa sola Dio si è sbagliato: l’anima gemella. Non esiste. Tutti si sposano e poi si lasciano, se dura qualche anno è un miracolo».

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