Dal referendum sulla giustizia alla situazione in caso Lega, Giancarlo Giorgetti si è soffermato su diversi argomenti a margine di un incontro a Genova. Il ministro dello Sviluppo Economico s’è soffermato in prima battuta sulla situazione ex Ilva: “Ho spiegato quello che sta facendo il Governo senza strombazzare un negoziato particolarmente complesso, sia tra i soci di Acciaierie d’Italia sia coi commissari che tutelano le ragioni creditizie della vecchia Ilva”.



Nel corso della sua analisi, Giancarlo Giorgetti ha spiegato che il negoziato è arrivato a definizione e che entro lunedì si potrà chiudere. “Da lì, date le condizioni di grande incertezza dal punto di vista giudiziario, bisogna dare un segnale e inaugurare una stagione di investimenti che approfitti delle condizioni favorevoli del mercato dell’acciaio”, ha proseguito il leghista: “Acciaierie d’Italia occupa una posizione determinante. Il Governo intende spingere la produzione: questo prevede il riassorbimento di lavoratori che attualmente sono in cassa integrazione”.



Giancarlo Giorgetti: “Referendum, se va male è fallimento sistema Paese”

Giancarlo Giorgetti ha poi parlato dei referendum sulla giustizia in programma il 12 giugno 2022 e ha tenuto a precisare che se l’appuntamento elettorale finisce male “è un fallimento non per la Lega, ma per il sistema Paese”. Secondo il titolare del Mise, è corretto sollecitare la partecipazione degli italiani alle urne: “Poi ognuno voterà ciò che ritiene opportuno ma i referendum sono sempre momenti di grande partecipazione democratica”. Giancarlo Giorgetti ha poi parlato della situazione in casa Lega, tra il calo nei sondaggi e la leadership di Salvini: il vicesegretario del Carroccio ha ribadito che “lo stato di salute lo decideranno gli elettori, non lo posso decidere io”. E ancora: “La politica è fatta anche della misura in cui si riesce a incidere, forse non è apparso chiaramente ma la Lega in questo governo ha garantito stabilità. L’ho detto anche ai lavoratori oggi, se la siderurgia resta centrale nel Paese forse è anche per merito della Lega, se fosse stato per altri non esisterebbe più”.

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