Giancarlo Magalli si è raccontato in una lunga intervista a “Non disturbare” di Paola Perego su Rai1. Il conduttore televisivo de “I Fatti Vostri” si è soffermato in particolare su un momento complicato della sua vita: la separazione dalla moglie Valeria Donati. “Il divorzio da mia moglie è stato un trauma per me. Ho sofferto da morire… Lei mi mancava tanto, non ero abituato a stare da solo. Siamo stati insieme per più di vent’anni!” ha detto Magalli che parlando di quel momento della sua vita ha poi proseguito dicendo: “la mia vita da quel momento è cambiata… e in peggio. Erano vent’anni che stavamo insieme. Ho pianto come un vitello per mesi, ma ci si abitua a tutto”. A mettere la parole fine al loro matrimonio è stata la moglie: “le volevo bene, mi lasciò lei” ha rivelato il conduttore che ha anche raccontato di aver rifiutato di recitare in Don Matteo: “Dissi di no, mi sarei dovuto trasferire per dieci mesi a Gubbio e non me la sentivo”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Giancarlo Magalli si confessa a Non Disturbare di Paola Perego
Giancarlo Magalli protagonista del quarto appuntamento con Non disturbare, il programma di Paola Perego che si propone di indagare nelle vite pubbliche e private dei vip della televisione italiana. L’ospite di oggi è dunque l’amato conduttore, attore e doppiatore italiano. Ai microfoni della Perego, Magalli parla della sua infanzia, soffermandosi sul primo approccio col piccolo schermo avvenuto negli anni 50. Tutta la famiglia, all’epoca, si riuniva di fronte a Lascia o raddoppia. Poi racconta gli incontri con Mario Draghi e Luca Cordero di Montezemolo, entrambi compagni di classe alle scuole elementari. Suo padre avrebbe voluto che facesse l’assicuratore, che si trovasse un lavoro “serio”, per così dire, magari come i suoi amichetti. Poi però fu lui stesso a presentarlo al genero di Totò, perché lavorasse come assistente sul set dei suoi film. Il suo sogno era quello di fare l’attore. Ma la proposta di Don Matteo l’ha rispedita al mittente a causa degli 8 mesi di riprese a Gubbio. Chissà se la rimpiange, alla luce del successo stratosferico della fiction di Rai 1… Ma Giancarlo Magalli viene coinvolto da Paola Perego come concorrente nel celeberrimo gioco dei fagioli di Raffaella Carrà, di cui lui peraltro fu ideatore. Come penalità per gli errori ne usciranno divertenti scherzi telefonici a Pippo Baudo e Roberta Morise. Ma racconta anche la sofferenza per il divorzio dalla prima moglie e il rapporto con le sue due figlie, rivelandosi un uomo e un padre tenero, dolce e a tratti insicuro. E infatti Perego ha ammesso che Magalli l’ha molto stupita. “Più di tutti gli altri”, ha dichiarato dopo le registrazioni.
Giancarlo Magalli: via da “Il Collegio”?
Di recente, Giancarlo Magalli si è riscoperto webstar e idolo dei giovani, soprattutto dopo aver aperto un profilo Instagram che a oggi conta migliaia di follower. Le sue carte vincenti? L’ironia e quel simpatico cinismo che da sempre lo caratterizzano. Ma i fan sono preoccupati da una indiscrezione: potrebbe non tornare al Collegio. È quanto riportato da Davide Maggio, che avanza l’ipotesi Simona Ventura in qualità di voce narrante della nuova edizione. Contattato per telefono da Rolling Stone, Magalli dice di non saperne nulla: “Può anche essere, visto che la voce narrante parla di fatti che ha vissuto personalmente e io, negli anni 60, la scuola l’ho frequentata davvero. Se in questa stagione però gli studenti vivranno un’esperienza negli anni 80, beh, all’epoca ero già diplomato da un pezzo”. Le prime anticipazioni parlano infatti di una diversa ambientazione. A fare da sfondo alle vicende dei collegiali, questa volta, sarebbero proprio gli Eighties.
Giancarlo Magalli: “Il Collegio”, un programma per tutti
Il grande successo del Collegio, Giancarlo Magalli, se lo spiega così: “È un programma che riesce a piacere a tutta la famiglia. Trovano tutti qualcosa di interessante, che non è la stessa cosa per tutti quanti”. Per esempio, “i nonni inorridiscono e si scandalizzano per quanto sono ignoranti i ragazzi di oggi. Non sanno nulla: non studiano più la letteratura italiana, la geografia la sanno pochissimo, la storia men che meno. Contemporaneamente i ragazzi si stupiscono per come era la scuola dei nonni. Per loro sembra la preistoria dell’umanità. Anche nei Fatti vostri, che è un programma immutabile, cerco di dare diversi livelli di lettura. Dico certe cose che capiscono solo i ragazzi, certe cose che capiscono solo le nonne. Insomma cerco di fare contenti tutti quelli che mi guardano. Forse, la gente, sente che parlo proprio a loro senza pontificare. Questo forse fa simpatia”.