Il conduttore Giancarlo Magalli, ieri ospite nella puntata del Maurizio Costanzo Show insieme alla giovane figlia Michela, ha raccontato alcuni retroscena legati ai suoi esordi ed alla sua giovinezza. Tra questi, il ricordo di un episodio che segnò il primo incontro con la grande Gina Lollobrigida, avvenuto però in circostanze del tutto inedite. Il padrone di casa de I Fatti Vostri aveva appena 4 anni quando, complice il lavoro del padre impegnato nel mondo del cinema, trascorreva spesso il suo tempo sui set. E proprio qui si consumò il suo primo incontro con la grande diva. Alla luce della sua età, i macchinisti decisero di prendersi gioco di lui e dopo avergli indicato la Lollobrigida lo invitarono ad andare da lei e fargli vedere “il pisellino”. Così, forte della mancanza di timidezza ma anche di malizia dettate dalla sua giovane età, il piccolo Magalli si rese complice, suo malgrado, dello scherzo ai danni della Lollobrigida: “Non fu colpa mia. Papà lavorava nel cinema quindi già da piccolo frequentavo i set. Sono stato sulle ginocchia di Ava Gardner e sono stato in braccio a Humphrey Bogart”, si è giustificato.



GIANCARLO MAGALLI E IL RETROSCENA SU GINA LOLLOBRIGIDA

A Maurizio Costanzo, Giancarlo Magalli ha così raccontato il curioso aneddoto relativo al suo primo incontro con Gina Lollobrigida: “In un film c’era la Lollobrigida e i macchinisti, notoriamente gente cattiva con questo bambino diversamente timido, mi dissero: ‘La vedi quella signora? Si chiama Gina. Falle vedere il pisellino’. Io che non avevo malizia, andai lì e feci quello che mi era stato chiesto. Credo le sia cambiata la vita. Da grande l’ho conosciuta e l’ho intervistata. Le ho chiesto se se lo ricordasse ma mi ha detto di no. Non ho lasciato traccia”, ha commentato divertito. Precedentemente aveva raccontato un altro aneddoto sempre legato alla sua giovinezza, quando cioè veniva scambiato per il comico Renato Rascel per via della sua straordinaria somiglianza: “Quando ero piccolo, la gente mi fermava per strada per dirmi che ero uguale a Rascel. Un giorno, all’epoca avevo 4 anni e non ero un bambino timido, mia madre i portò a un suo spettacolo. Salii sul palco, gli tirai la giacca mentre tutti ridevano e gli chiesi “Senti un po’, perché tutti mi dicono che assomiglio a te?”. Lui, che era un attore comico molto bravo, non si lasciò sfuggire l’occasione e mi rispose: “Non lo so, fammi vedere un po’ chi è tua madre”. Raccontai questo episodio a un giornalista e quello scrisse che ero il figlio segreto di Rascel. Mia madre non ne fu contenta, mio padre ancora meno”.

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