È polemica per quanto accaduto all’Istituto comprensivo del Vomero Amedeo Maiuri di Napoli. Un gruppo di studenti, nel corso della proiezione del film “Fortapasc” sul giornalista Giancarlo Siani, ha applaudito al momento della scena dell’omicidio, avvenuto per mano della camorra. Un gesto che, come riportato da Ansa, non è passato inosservato. Anzi. In tutta Italia è stato recepito come offensivo nei confronti della storia del protagonista.
A esprimersi sul tema nelle scorse ore è stato anche il Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, che ha condannato con toni duri l’episodio. “La scuola è e deve essere il primo presidio di legalità. La scuola è e deve essere una comunità, per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa”, ha commentato. È per questo motivo che ha annunciato la volontà di fare luce nel dettaglio su quanto è accaduto e sul perché non si è agito subito per fermare ciò che stava succedendo.
Il commento di Paolo Siani agli applausi degli studenti alla scena dell’omicidio del fratello Giancarlo Siani
Gli insegnanti che erano presenti al momento della proiezione del film “Fortapasc” sul giornalista Giancarlo Siani presso l’Istituto comprensivo del Vomero Amedeo Maiuri di Napoli, da parte loro, hanno provato a spiegare che si è trattato di un fraintendimento, in quanto gli applausi degli studenti erano stati ripetuti in diversi momenti della visione poiché volti ad esprimere emotività e coinvolgimento di fronte a quanto stavano osservando. La versione in questione però non ha convinto in molti.
Tra coloro che non hanno accettato la spiegazione c’è Paolo Siani, il fratello della vittima. “Alla morte non si applaude, mai, per nessuno. Si resta in silenzio. Non c’è neanche da spiegarlo. Ma se ciò accade, se alcuni ragazzi, pochi, molto giovani, di una scuola che si sta impegnando per far crescere in loro il senso della legalità e della giustizia, applaudono alla morte violenta e quindi scelgono di stare dalla parte di chi spara, c’è bisogno che noi tutti, ci si interroghi sul perché. Adesso, subito, prima che sia troppo tardi. Non possiamo far finta di nulla, dobbiamo intervenire, spiegare, raccontare, e lo dobbiamo fare con più forza, più veemenza, più coraggio, più passione, tutti. Perché ci riguarda tutti”, ha scritto su Facebook.