Giandavide De Pau è il killer di Prati, una vita di violenza, aggressione alle donne, e droga, “culminata” con l’uccisione di tre prostitute a Roma (appunto nel quartiere Prati) di un anno fa, con una quarta possibile vittima che invece si è salvata in extremis, ricorda il Corriere della Sera. Numerosi gli episodi criminali nella vita dello stesso Giandavide De Pau, come ad esempio quando nel febbraio del 2019 venne denunciato per i reati di «resistenza a pubblico ufficiale, rapina e lesioni personali nei confronti di una donna, Rosanna Macchioni, la quale aveva riferito di essere stata aggredita, rapinata e sequestrata da De Pau», così come scritto nel suo fascicolo. Tre mesi dopo, ubriaco, una donna sfuggì alle sue molestie, scappando di casa rifugiandosi in un locale affollato.



Alle spalle una vita da manovale della criminalità organizzata, e il sogno di emulare Donato Bilancia («Faccio come Donato Bilancia, almeno vado a riposarmi per qualcosa che ho fatto» raccontò ad un amico in chat) ma le sue dipendenza dalla droga, “lo azzoppano anche dal punto di vista criminale. Somiglia sempre di più a un attempato scarto della malavita”, aggiunge il Corriere della Sera. Come detto sopra, il suo triste apice lo raggiungerà l’anno scorso, quando uccise nel giro di poche ore Yan Rong Li, Jung Xia Yang e Marta Castano Torres, tre prostitute, per poi fuggire ed essere arrestato 48 ore dopo, terrorizzando una quarta prostituta, Jessica Rodriguez Carvajal. Questa la cronaca della terribile mattinata del 17 novembre del 2022, durante la quale emersero in serie tre cadaveri che scioccarono e nel contempo spaventarono residenti ed opinione pubblica.



GIANDAVIDE DE PAU, KILLER DI PRATI CHE VOLEVA ESSERE DONATO BILANCIA: LA FUGA POI LA DENUNCIA DELLA SORELLA

Dopo la fuga De Pau decise di rifugiarsi dalla sorella Francesca, che era all’oscuro dei suoi crimini ma che insospettita dalla sua concitazione decise di denunciarlo alla Questura. L’ultimo capitolo di una storia che si chiuderà ufficialmente nelle aule del tribunale, con il processo che inizierà il 22 febbraio presso l’aula bunker di Rebibbia.

«La vita di De Pau a partire dal 2006 è costellata di episodi violenti ai danni di povere donne. Episodi sfociati poi nel triplice omicidio del quartiere Prati. In un momento storico in cui la violenza di genere dovrebbe aver assunto una valenza importante nelle nostre coscienze noi saremo attenti e scrupolosi affinché venga data giustizia ai figli di Marta ma soprattutto saremo garanti che venga riconosciuta la necessità che la collettività sia protetta da soggetti come De Pau», raccontano gli avvocati di Tutela Donna, Angela Speranza Russo ed Emilio Malaspina che assistono i figli di Castano Torres.