Forte, vigoroso, elegante. Così era Gianfranco Ferré lo stilista lombardo impersonato da Silvio Cavallo nella serie televisiva “Made in Italy” in onda su Canale 5. Il racconto della nascita della grande moda italiana è ambientato in quella che stava per diventare una capitale internazionale, la Milano del 1974. Gianfranco Ferré non credeva di essere nato per la moda, ma per la pittura. Questa almeno è stata la sua prima passione, che lo ha portato giovanissimo a vincere un concorso nazionale indetto da un’associazione del suo paese, Legnano. Poi si è iscritto alla facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano. Laurea a pieni voti, il primo lavoro è in un ufficio di design di un’industria di mobili. Strade sbagliate? Non tanto, visto che il “design” stava per approdare in un universo nuovo, quello della moda.



LA BIGIOTTERIA, L’INIZIO DI GIANFRANCO FERRÉ NELLA MODA

L’inizio è puramente casuale. Gianfranco Ferré si era trovato a disegnare qualche gioiello, pura bigiotteria, per la “morosa” dell’epoca. Però era bravo, del resto la matita la teneva in mano da quando era bambino. Morale della favola? Nel 1971 il giovane Ferré, di anni 27, si era trovato a lavorare fianco a fianco con Walter Albini, Christiane Bally e Karl Lagerfeld. I nomi sono noti a tutti e già allora questi tre erano “pezzi da novanta”. Fu così, frequentando l’ambiente frizzante della Milano alla moda dei primi anni ’70, che Gianfranco incontrò Elio Fiorucci, proprio “quel” Fiorucci che in quegli anni iniziava a diventare famoso per i suoi jeans. Insieme decisero di iniziare a produrre “t-shirt”, magliette fresche e giovanili. Era già “street-weare”, sebbene “il Gianfranco” fosse più avvezzo al dialetto lombardo che all’inglese. Più che in America, infatti, l’intraprendente stilista avrebbe preferito di lì a poco fare lunghi viaggi in Islanda, in Taiwan, in India e in Perù. Fu grazie alla seduzione di questi paesi esotici che realizzò la collezione di prêt-à-porter “Ketch”.



GIANFRANCO FERRÉ, IL DECOLLO COME STILISTA

Negli anni travolgenti della moda italiana, proprio quelli di cui parla la serie televisiva “Made in Italy”, Gianfranco Ferré decise di non restare indietro. Lui che era nato pittore e poi era diventato architetto, volle infine fondare la sua maison di moda. Nel 1978 nasce così la “Granfranco Ferré Spa”. Ma “il Ferré”, nato libero, volle anche allora restare libero: il suo mestiere era infatti quello di seguire il suo estro, ovunque lo portasse. Nel 1989, ad esempio, lo portò nella casa di moda francese Christian Dior, di cui assunse la direzione artistica. Spirito libero Gianfranco Ferré lo è stato anche nell’amore, infatti non si è sposato mai né ha avuto dei figli. Si è spento nella “sua” Milano, la città che ha amato e che ha contribuito ha rendere grande nel mondo, a seguito di un’emorragia celebrale. Era il 17 giugno 2007, Ferré aveva appena 63 anni. Tutto il suo archivio, con i suoi disegni e diversi prototipi, è stato donato alla Fondazione che porta il suo nome. L’azienda che aveva fondato, invece, è stata liquidata pochi anni più tardi, nel 2014.

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