LA CONDANNA A 2 ANNI E 8 MESI PER GIANFRANCO FINI: AL TG1 CONTESTA, “È UNA SENTENZA ILLOGICA”
Due anni e 8 mesi Gianfranco Fini, 5 anni la compagna Elisabetta Tulliani, 6 anni al cognato Giancarlo, 5 anni al suocero Sergio e 8 anni a Rudolf Theodor Baetsen: queste le condanne giunte ieri dal Tribunale di Roma in merito al processo di primo grado sulla compravendita della casa di Montecarlo. Mentre la difesa dell’ex leader di Alleanza Nazionale ha già annunciato che faranno ricorso in appello, la vicenda dell’operazione immobiliare dai contorni tutt’altro che trasparenti ha portato i giudici a ipotizzare che dietro la compravendita vi fosse un attività di riciclaggio di denaro.
A Fini i magistrati contestano «la condotta relativa all’autorizzazione alla vendita dell’appartamento», mentre hanno escluso tutte le aggravanti e hanno accolto solo in parte la richiesta dell’Avvocatura di Stato di archiviare la sua posizione. Da qui parte l’intervista dello stesso Gianfranco Fini al Tg1 in esclusiva, poche ore dopo la lettura della sentenza: l’ex politico di Centrodestra si sente deluso in quanto confidava nella piena assoluzione, ma soprattutto ritiene la sentenza di Roma «illogica». Fini è stato infatti assolto da tutte le accuse di riciclaggio, «tranne che per la responsabilità di aver autorizzato la vendita nel 2008 della maledetta casa di Montecarlo. Di tutto quello che e’ accaduto dopo il 2008 io sono stato assolto, anche perché non avevo alcuna responsabilità».
CASA DI MONTECARLO, I TULLIANI E LE CONSEGUENZE POLITICHE: COSA HA DETTO FINI AL TG1
Sempre nell’intervista al Tg1 Gianfranco Fini racconta la sua versione, ribadita più volte in aula al processo, su cosa si rimprovera ancora oggi per la compravendita della casa di Montecarlo: «Io mi sono fatto interrogare tre volte. Come e’ andata? Io non accettai la proposta di vendere direttamente a Tulliani quella casa perche’ mi sembrava del tutto fuor di luogo». Quando però venne riferito che v0era una società disponibile per l’acquisto, a quel punto Fini ha dato via libera alla segreteria amministrativa per la verifica sulla congruità del prezzo, approvando così la vendita. Il punto però, rileva Fini, è che dietro c’era la famiglia della sua compagna: «non sapevo che dietro c’erano i Tulliani e i magistrati a questo hanno creduto, altrimenti mi avrebbero condannato anche per le altre ipotesi di riciclaggio».
L’ex leader di Msi e An non si scusa con nessuno e nemmeno crede di aver fatto torto a qualcuno, ma quello che è certo è che si rimprovera oggi dopo questa sentenza «la disattenzione che ho avuto»: Fini sostiene fosse suo dovere verificare la natura reale di quella società off shore anche se col senno del poi, conclude, son tutti bravi. Chiosa finale sulle conseguenze umane e politiche della maxi vicenda della Casa di Montecarlo, apice negativo della carriera politica dell’ex Presidente della Camera: «A livello umano ho pagato un prezzo salato anche per il coinvolgimento familiare», dal punto di vista politico invece una piccola stoccata Fini la piazza al termine dell’intervista con il Tg1, quando dice che «qualcuno, magari anche a destra, ha colto un’occasione per dire ‘Basta con Fini‘. Però ci sta nella politica».
Il processo per la casa di Montecarlo. Gianfranco #Fini è stato condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi. Pene anche per la compagna Elisabetta Tulliani, il padre e il fratello. L’ex Presidente della Camera al #Tg1 dice: “Sentenza illogica. Mi rimprovero qualche leggerezza.” pic.twitter.com/AVGMR07FQv
— Tg1 (@Tg1Rai) April 30, 2024