Fanno ancora discutere le interessanti dichiarazioni di Marica Mosti, ex compagna e madre degli unici due figli di Gian Franco Franciosi, nel giorno in cui su Raiuno va in scena la fiction Gli Orologi del Diavolo, ispirata alla storia vera del famoso testimone di giustizia. Nella lunga intervista, Marica Mosti delinea un ritratto orrendo di Gian Franco Franciosi: “Credo che sia ora di dire la mia versione di tutta questa storia, visto che l’ho vissuta dall’inizio”, dice a Fanpage. “Ho scelto di parlare adesso perché non può passare per un eroe, ha fatto male a troppa gente”. Nell’intervista, Marica Mosti se la prende soprattutto coi media che non l’avrebbero ascoltata: “Nessuno ha dato voce a noi altri ed è questo che provoca rabbia. Nessuno ha pensato di chiedere ad altri e di verificare le date dei racconti di Gianni”. L’ex di Franciosi va giù pesante nei confronti della persona, utilizzando parole durissime: “Una vittima di se stessa, un narcisista patologico con una gran parlantina. Dipendente dalla cocaina, che assumeva tutti i giorni, a tutte le ore, in quantità enormi”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)

Gianfranco Franciosi, varie versioni sul suo conto

Intorno alla figura di Gianfranco Franciosi circolano varie versioni. Se l’ex compagna ha contestato il percorso da infiltrato dell’ex marito, Federico Ruffo, attuale conduttore di Mi Manda Rai Tre, nei giorni scorsi ha espresso a Panorama la sua sulle polemiche montate intorno alla fiction Gli Orologi del Diavolo. Pur ammettendo che “la realtà è molto più maleodorante e patinata di come l’abbiamo raccontata“, ha respinto i dubbi in merito al suo percorso di infiltrato: “Nelle cosiddette inchieste non ho trovato un solo minuto relativo all’attività di infiltrato di Gianni messo in dubbio. I suoi precedenti – un’appropriazione indebita e una detenzione d’armami erano noti, lo erano a tutti: la seconda fu parte dell’operazione di Polizia, la prima un contenzioso per un motore riparato e per il quale il cliente ritenne il prezzo eccessivo”, ha tenuto a chiarire. (Aggiornamento di Anna Montesano)

Le rivelazioni dell’ex compagna di Gianfranco Franciosi

Marica Mosti, ex compagna e mamma degli unici due figli di Gianfranco Franciosi, ha rilasciato alcune forti dichiarazioni al portale Fanpage. La donna fa luce sul vero volto del famoso testimone di giustizia da cui ha preso ispirazione la fiction Gli Orologi del Diavolo in onda su Rai Uno che vede nei panni del protagonista Beppe Fiorello. Parole pesanti quelle rivolte all’uomo descritto come ‘consumatore di cocaina’, ‘trafficante a sua volta’, oltre ad ‘autore di maltrattamenti nei confronti della donna’. La decisione della donna di raccontare la verità è arrivata per il seguente motivo: “Ho deciso di parlare perché non può passare per un eroe, ha fatto male a troppa gente”. Marica ci tiene a sottolineare che: “Non mi piace che il Franciosi passi per un eroe, perché non è un eroe, ha fatto male a tanta gente”. Quindi: “Se vuoi essere un eroe, la storia la devi raccontare tutta e dall’inizio. Devi raccontare il lato oscuro della tua vita”. Dal racconto della donna esce fuori tutt’altra realtà rispetto a quella presentata nella fiction. Ma quello che sorprende di più è la descrizione dell’uomo.

Marica Mosti su Gianfranco Franciosi: “Persona vittima di se stessa, narcisista patologico”

Marica Mosti continua, dichiarandolo inoltre: “Una persona vittima di se stessa, un narcisista patologico con una gran parlantina. Dipendente dalla cocaina, che assumeva tutti i giorni, a tutte le ore, in quantità enormi”. Una situazione surreale: “Quando siamo tornati dalla Spagna, dove abbiamo vissuto dal 2001 al 2004, a Salamanca, perché dovevamo scappare perché lo cercavano dei siciliani che lo volevano fare fuori non so per quale sgarro, abbiamo fatto il viaggio con i nostri due figli e l’auto, un Mercedes Viano, riempita di cocaina”. Qualcosa di vero però c’è nella fiction Gli Orologi del Diavolo e la donna lo sottolinea con queste parole: “Delle cose vere ci sono, ma tante sono state modificate o spostate nel tempo. Tortellino, per esempio, (Giuseppe Valentini, uomo della banda della Magliana ucciso a Roma nel 2005, ndr), Giannino non lo conosceva quasi, non è vero che era un nostro cliente”. Ma: “Lui ha sempre raccontato che quando uccidono Tortellino (nella fiction è Ugo Poletti, detto Polverone, ndr), – spiega la Mosti, che prosegue – Gianni si convince ad andare dalla polizia, dicendo che lavorava per lui e lo credeva un proprietario di centri diving. Ma tutti, Gianni compreso, sapevano che trafficava con la cocaina. La portava dalla Spagna nascosta nelle scatolette del cibo per il cane”, conclude.