Gianfranco Miccichè lascia Forza Italia e riparte dal Movimento per l’autonomia di Lombardo. È una scelta politica definitiva quella intrapresa dall’ex presidente dell’Assemblea siciliana. Lui che di Forza Italia è stato un pilastro, nonché uno dei fondatori. La scelta di andare nasce dall’esigenza di ritrovare altrove la vera identità del suo partito che oggi appare molto distante dalle sue origini. “Quella di Meloni è una destra che sta togliendo i valori del congresso di Fiuggi. Sta facendo repressione. È chiaro che la maggior parte degli esponenti di Forza Italia riformisti e liberali stiano male”, ha detto Gianfranco Miccichè dopo l’addio al partito.
A suo dire Berlusconi sarebbe riuscito ad evitare questa situazione intricata per il partito, ad ogni modo oggi è arrivato il momento di dare un segnale per l’ex sottosegretario. “Berlusconi non avrebbe mai permesso tutto ciò ed io sto dando un segnale perché questo partito non è il partito di Berlusconi, è partito anonimo e succube degli alleati di governo”.
Gianfranco Miccichè dice addio a Forza Italia: “Vittima dell’unico presidente che ha detto sì a autonomia”
L’affondo di Gianfranco Miccichè ha fatto discutere nel mondo della politica, anche se va detto che non è la prima volta che annuncia l’addio da Forza Italia. La prima volta fu nel 2012, poi il dialogo con le opposizioni e la vicinanza a Pd, M5s e Sud chiama Nord per poi ritrovare ancora spazio tra file governative, con tanto di spaccatura interna.La goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo quanto confidato nell’intervista al Corriere della Sera, sarebbe il sì all’Autonomia.
“Sono vittima dell’unico presidente di Regione del Sud che ha accettato la follia dell’Autonomia differenziata”, ha detto riferendosi al governatore della Sicilia, Renato Schifani. Quindi il mea culpa: “E’ stato un grande errore sapendo bene il danno colossale della scelta. E, infatti, non mi riconosco in un partito silente”, insiste e ribadisce a proposito della metamorfosi di Forza Italia e del suo addio irrevocabile.