Gianfranco Vissani, chi è e carriera del noto chef e volto televisivo in Rai

Gianfranco Vissani, oggi ospite di Caterina Balivo a La volta buona su Rai1, è uno stimato cuoco e gastronomo celebre soprattutto per le sue partecipazioni televisive. Nato a Civitella del Lago in provincia di Terni nel 1951, si è qualificato come aiuto cuoco presso l’istituto professionale alberghiero di Spoleto nel 1967 e, pur non conseguendo il diploma di capocuoco, ha lasciato la sua Umbria per lavorare in alberghi e ristoranti di località turistiche italiane e rilevando, nel 1973, il ristorante paterno sulle rive del lago di Corbara.



In carriera Gianfranco Vissani ha viaggiato spesso all’estero, dove ha tenuto conferenze e lezioni sulla gastronomia e l’attività di cuoco, e si è avvicinato alla scrittura pubblicando alcuni testi per la cucina e curando rubriche per la radio e la televisione. Proprio sul piccolo schermo ha acquisito grande notorietà dagli anni ’90, partecipando a numerosi programmi targati Rai, da Unomattina e Domenica In e Linea Verde, per poi assumere il ruolo di giudice a La prova del cuoco dal 2008 al 2010.



Gianfranco Vissani, dalla carriera in tv alla polemica sulla carne sintetica in Italia

Da chef a noto personaggio televisivo, Gianfranco Vissani ha condotto anche il programma di cucina Ti ci porto io su La7 nel 2012, mentre l’anno successivo ha fatto parte del cast di Altrimenti ci arrabbiamo su Rai1. Il noto chef, nell’ultimo periodo, ha anche fatto parlare di sé per il suo giudizio severo sull’utilizzo della carne sintetica, intervenendo sulla questione in un’intervista a Un giorno da pecora su Rai Radio 1 in aperto contrasto con il collega Giorgio Locatelli.

Se la mangiasse lui la carne chimica, dobbiamo mangiare le polpette avvelenate? Se la mangiasse lui, la carne deve avere l’osso, il grasso, il nervo, queste sono le cose importanti per questo prodotto”, le dichiarazioni di Vissani sul collega chef, che aveva polemizzato per la decisione del governo di dire stop alle carne sintetica in Italia. “Hanno stanziato 20 miliardi per questo tipo di carne, è una vergogna assoluta. Se io l’ho mai assaggiata? Sì, in Cina; non sa di niente nel modo più assoluto“.