“Hanno deciso di ucciderci”, queste sono le parole forti usato dallo chef Gianfranco Vissani che riassume in questo modo la difficile situazione del suo comparto ai tempi della quarantena e, soprattutto, in quella che per molti poteva essere una boccata di ossigeno, l’attesa fase 2. Quello che ha riferito il premier Conte in conferenza stampa nei giorni scorsi non è quello che tutti ci aspettavamo, non c’è stato un libero tutti e il suo discorso ha chiamato tutti ancora al sacrificio e alla cautela, ma rimane il fatto che in molti hanno notato la disparità di comportamento rispetto ad alcuni settori e, sicuramente, bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti sono destinati a soffrire ancora con il rischio di non poter riaprire a giugno. Cassa integrazione che non arriva, bonus latitante e tanti, troppi, lavori da fare per rendere a norma locali grandi e piccoli, e tutto questo metterà ancora in ginocchio i piccoli imprenditori.
GIANFRANCO VISSANI CONTRO IL PREMIER E LA SUA FASE 2
in un’intervista al quotidiano La Verità, Gianfranco Vissani ha preso posizione contro questa Fase 2 e le sue regole soprattutto alla luce di quello che sta passando il suo comparto in questo periodo: “Hanno deciso che dobbiamo morire come categoria e come rappresentanti della qualità italiana, bisogna togliere di mezzo queste regole assurde e mettere soldi a fondo perduto”. Sicuramente gli chef, gli imprenditori e gli operatori del settore non possono attendere l’1 giugno per riaprire senza regole e con alcune modifiche importanti per farlo e senza nessun aiuto da parte del Governo: “Andando avanti così, i due terzi dei ristoranti non riapriranno più e anche per me è impossibile continuare a cucinare in queste condizioni. Anche per gli stellati, dietro ai quali ci sono spesso fondi di investimento, la situazione è difficile: se questi ultimi decidono di non immettere più soldi anche questi ristoranti devono chiudere”.