Gianfranco Vissani scatenato a La Zanzara, il programma di Radio 24. Lo chef ha parlato di donne e politica, rilasciando in entrambi i casi dichiarazioni destinate a far discutere. Quando gli è stato chiesto della sua vita sentimentale ha spiegato: «Ma è una vita che non tocco una topa. Ma non mi fidanzo, non basta alle donne portarle fuori a cena, vogliono di più». E poi ha aggiunto senza giri di parole: «È ormai quasi un anno che non trombo». A proposito di politica, Gianfranco Vissani ha rivelato di aver votato Lega alle Elezioni Regionali in Umbria. «E anche nella mia famiglia penso che hanno votato tutti per lui. Sono umbro e sono orgoglioso di esserlo. In questo momento dico Viva Salvini ca..o per quello che sta facendo». Lo chef si è mostrato anche molto entusiasta riguardo. «A me Salvini piace, è il mio idolo». Quello dello chef è più di un apprezzamento, ma comunque ha voluto dispensare anche qualche consiglio. «In questo momento dovrebbe bloccare altro che porti, tutto, mettere una rete alta cinquanta metri».
GIANFRANCO VISSANI “NON TROMBO DA UN ANNO!”. E SULLA POLITICA…
Gianfranco Vissani a La Zanzara ha raccontato di essere stato prima democristiano e poi socialista, quindi si è avvicinato al Partito Democratico. «Ma se quelli della sinistra non vanno in campagna, nelle periferie delle città, questi radical chic, con le loro borsette nei corsi, tutti all’ultima moda, non hanno capito come funziona». Questa la dura critica dello chef al centrosinistra. Ora comunque vota Lega ed è una scelta di cui parla con convinzione. «Voi lo sapete come stiamo in questo Paese. Stiamo soffrendo, non c’è lavoro. Bisogna riportare tutto all’anno zero. Ho votato Salvini a spada tratta». Eppure Gianfranco Vissani era amico di D’Alema, ma l’amicizia è un’altra cosa per lui. «Posso essere amico di persone che la pensano diversamente da me. Io non sono schierato con nessuno». Lo chef ha parlato poi del fascismo e quindi di Benito Mussolini. «Ha fatto tutto. Pensate al Tevere che era il terzo fiume d’Italia. Partiva dalle Marche, ma il terzo fiume d’Italia deve partire dalla Romagna diceva, e ha spostato i confini. Troppo forte. Ha fatto di tutto e di più, dai su».