Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Gianluca Gazzoli racconta al pubblico di Canale 5 della sua malattia, le aritmie cardiache che lo accompagnano ormai da molti anni. Una malattia che, soprattutto da adolescente, non accettava, tanto da mettere alla prova il suo cuore e sfidare il defibrillatore. “La prima volta è un’esplosione che ti arriva da dentro, io credevo quasi che qualcuno mi avesse colpito da dietro con una mazza. Mi sono spaventato tanto” ha raccontato Gazzoli, per poi ammettere che “Ho avuto anche cinque scosse dal defibrillatore. – e ancora – Ho sofferto di attacchi di panico. Ho tentato anche di giocare a basket ma sentivo quel formicolio…”. Oggi Gianluca è papà e ammette di aver paura che la sua malattia sia in qualche modo ereditaria “E mi sento un po’ in colpa di questo pericolo”. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Gianluca Gazzoli a Verissimo

C’è anche Gianluca Gazzoli, tra gli ospiti della nuova puntata di Verissimo, il rotocalco condotto da Silvia Toffanin dedicato al racconto delle storie di vita dei personaggi più in vista del mondo dello spettacolo. Tra queste c’è la storia di Gazzoli, noto conduttore radiofonico e televisivo che per 17 anni ha tenuto nascosta la sua malattia. Il conduttore, infatti, soffre di aritmie cardiache da quando era appena 15enne (oggi ha 32 anni) e, non fosse stato per il defribillatore che gli è stato impiantato nel torace, Gianluca sarebbe già morto. In sostanza, si tratta di aritmie ventricolari di grave entità che fanno raggiungere al cuore un numero elevatissimo di battiti al minuto, fino a farlo fermare del tutto e poi portarlo a ‘riattivarsi’ dopo pochi istanti; una situazione con cui è difficilissimo convivere, e che nei casi più estremi può provocare la morte. Per questo motivo, Gazzoli ha nel petto un piccolo defibrillatore che serve a ristabilire il normale ritmo del cuore ogni volta che si verifica un’accelerazione del genere.



La storia di Gianluca Gazzoli

Questa condizione patologica non ha impedito a Gianluca Gazzoli di sposarsi, fare dei figli e avere comunque una vita gratificante anche sotto il profilo lavorativo. Videomaker, attivissimo sui social, Gianluca potrebbe presto sbarcare in tv come conduttore della prossima edizione di X Factor. In attesa della ‘promozione’, però, ha anche scritto un libro, Scosse, in cui parla approfonditamente della sua malattia. Perché ha aspettato così tanto per renderla nota? “Per una forma di pudore”, ammette Gazzoli in un’intervista del 12 aprile al Fatto Quotidiano. “Quando ero più piccolo non volevo far vedere agli altri la mia debolezza né volevo sentirmi diverso. Non volevo mostrare a nessuno questa cosa e non dare spiegazioni. Poi crescendo anche per il tipo di percorso che ho voluto fare nel mondo dell’intrattenimento non volevo che si pensassi che volessi utilizzare questa storia per ottenere compassione dagli altri e sentirmi ‘speciale’”.



Gianluca Gazzoli: “Di aritmie cardiache si può morire”

“Più passava il tempo – prosegue – e più condividevo la mia vita sui social con la volontà di voler essere un esempio positivo e i feebdack che ricevevo erano importanti. Poi ho fatto un ragionamento sulla mia storia e ho iniziato a parlarne con alcune persone a me vicine e mi si è aperto un mondo. Ho capito che potevo dirlo e condividere la mia esperienza di vita. Forse anche il fatto di essere papà mi ha fatto capire di avere consapevolezze e responsabilità”. Gianluca Gazzoli è ‘consapevole’ soprattutto di essere scampato alla morte per un soffio: “È anche per questo che ho voluto scriverne un libro e condividerlo sui social”, spiega. “Sono stato fortunato all’epoca. Ero un 15enne alle prese con il mondo degli adulti e mi sentivo invincibile, la vedevo come una cosa passeggera. Ma non era così. Il defibrillatore mi ha salvato la vita. Se non viene diagnosticata per tempo e si trascura, si può morire”.