Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli, ha inseguito le orme del papà nonostante le sue ambizioni, da piccolino, fossero altre. L’attore è cresciuto con mostri sacri del mondo del cinema e del teatro, come racconta a L’Ora Solare: “Ho avuto l’onore di esordire a teatro con Manfredi e di frequentare Gigi Proietti. Da bambino ho visto passare Tognazzi, Mastroianni, Vittorio Gassman. È un mondo che ora non esiste più. Io lo vivevo involontariamente. Venivano Paolo Villaggio e tanti altri… Quando sono andato a vedere la prima volta papà a “Aggiungi un posto a tavola” avevo 11 anni. Papà si dimenticava di essere Johnny Dorelli ed era solo un attore. All’epoca volevo fare il pompiere, poi ho scelto di fare il pompiere”.



La voglia di fare l’attore è nata con il tempo. La sua ambizione, da piccolino, era quella di fare il pompiere, ma il tempo e la vita lo hanno portato vicino al mondo del teatro: “Quando ho cominciato a pensare di fare l’attore? A Ginevra lavoravo in un ristorante messicano, suonavo le maracas. Avevo il poncho, il sombrero nero… Prima ancora io frequentavo una scuola internazionale, in inglese. Lì ti facevano mandare le applications. Tra le tante, mi accettò un’università: la Berkley School di Boston. I miei non accettarono e feci Economia e Commercio ma durai un anno e mezzo”.



Gianluca Guidi e il rapporto con papà e Gigi Proietti

Fu proprio il papà di Gianluca Guidi, Johnny Dorelli, a chiedere che venisse mandato a fare il militare il più lontano possibile. Come racconta a L’Ora Solare: “Feci il militare nell’aeronautica. Papà chiese di mandarmi il più lontano possibile. Dovevo andare in Sardegna ma mi salvò un maresciallo a Taranto. Mi disse che non dovevo partire e mi disse di prendere la patente per i bus. Io cantavo con il maresciallo. Scendeva e mi chiedeva di cantare”. 

Un rapporto particolare, Guidi lo ha avuto con Gigi Proietti, che ha visto decine e decine di volte a teatro, cercando di prendere spunto da lui: “Proietti era di un’altra categoria. Era sempre alla ricerca di qualcosa. Ad un certo punto guardava nel vuoto, come se cercasse le parole adatte per dirti quello che voleva dire. Io sono un insegnante atipico. Oggi c’è un metodo per tutto, ma il metodo migliore è quello di essere se stessi. Io rimasi stregato da lui. Lì ho detto che volevo far questo”. Guidi ha preso l’eredità artistica del papà Johnny Dorelli: è infatti a teatro nei panni del protagonista della commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola” al Brancaccio di Roma fino al 30 aprile.