Gianluca Guidi è una sorta di emule di Johnny Dorelli, un surrogato (al positivo) che concentra in lui tutte le qualità artistiche del padre. Da lui ha preso anche l’aspetto, il che gioca a suo favore quando recita in Aggiungi un posto a tavola. Il ruolo è lo stesso, quello di Don Silvestro, il prete di montagna che riceve una telefonata da Dio e si ritrova a costruire un’arca per il diluvio universale. Novello Noè, Don Silvestro fa di tutto per organizzare al meglio le cose. Ma spesso e volentieri è in difficoltà, ha dei cedimenti, così capisce che non può fare tutto da solo. “Questo ruolo è stato praticamente acquisito per usucapione dalla famiglia. Ormai indosso la tonaca anche nella vita e aspetto che i miei figli crescano per passarla a loro”, ha dichiarato Guidi a Teatro.it. Quando gli chiedono di spiegare il messaggio, lui liquida: “Io non sono un amante dei messaggi. A teatro si va e ognuno ritorna a casa conservando un proprio messaggio. Di questo spettacolo io so che è scritto bene, con scene e costumi che lasciano senza fiato, musiche e coreografie bellissime. Si tratta di una produzione sulla quale è stato investito molto denaro e a me, in qualità di regista, è stata lasciata carta bianca praticamente su tutto. Poi ognuno ha le proprie sensazioni ed è bene che sia così: è uno spettacolo con tante porte che si possono aprire”.



Gianluca Guidi e la crisi dei Teatri

L’interpretazione di Gianluca Guidi fa sognare soprattutto per un motivo: sembra davvero di rivedere in scena Johnny Dorelli, così com’era qualche anno fa. Ma da allora, molte cose sono cambiate, in primis a teatro. Lui commenta così la presunta crisi di questo mezzo di intrattenimento: “La crisi del teatro è un argomento di cui io sento parlare dagli anni Settanta: avevo tre anni e in casa mia già si parlava di crisi nel mondo del teatro. Credo che il teatro comunque sia lo specchio di ciò che avviene in un determinato momento storico: lo stesso discorso vale per gli attori, il pubblico e gli addetti ai lavori. C’è una mancanza di divulgazione teatrale, nei confronti delle nuove generazioni, da parte di coloro che ci governano, indipendentemente da chi siano. Io su Instagram seguo la Royal Shakespeare Company: loro fanno Romeo e Giulietta e chiedono agli studenti dei licei di fare delle domande sullo spettacolo, a cui il regista risponde attraverso le cosiddette ‘storie’. Tu prova a farlo in Italia e dimmi cosa viene fuori…”.



Gianluca Guidi e il “sogno” Lauren Bacall

Dopo il successo di Aggiungi un posto a tavola, Gianluca Guidi pensa di dirigere un altro musical di Garinei e Giovannini, Alleluja brava gente. Sui performer attuali: “Gli attori che hanno maggiore capacità espressiva nel dire le battute, cantare e fare quello che viene loro richiesto, sono quelli che escono dalle accademie istituzionali: li individui facilmente, perché sono estremamente strutturati e questo fa la differenza. Per esempio Camilla Nigro, che io ho scelto personalmente per interpretare il ruolo di Clementina, arriva dallo Stabile di Torino”. Un’attrice del passato col quale vorrebbe recitare è senza dubbio Lauren Bacall: “Io vorrei essere suo marito, come lo è stato Humphrey Bogart, perché a mio avviso era una di quelle donne per cui valeva la pena perdere la testa”.

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