Gianluca Guidi, grande artista 53enne, poliedrico e di successo, si è raccontato con ironia questa mattina nella puntata di C’è tempo per dedicata alla saggezza. Cosa gli piace di più? Alla domanda del padrone di casa Beppe Convertini ha replicato: “Quello che faccio quando mi chiamano per farla”. Quindi sono stati mostrati alcuni momenti legati al suo esordio prima di parlare di sé e del ragazzo che è stato: “Un ragazzo molto antico, sono ringiovanito nel tempo, sono stato un po’ diverso dagli altri ma perfettamente integrato nella società, mi si è sempre piaciuto il jazz ad esempio, nessuno ascoltava la musica con me…”, ha raccontato. La musica gli piace molto e rispetto a quella italiana ha ammesso: “Alcune cose italiane mi piacciono, ad esempio l’ultima di Tosca a Sanremo”. Oggi ha ammesso di stare preparando uno spettacolo con Giampiero Ingrassia interrotto a marzo e che dovrebbe tornare in scena a ottobre. Infine ha raccontato della sua esperienza all’Accademia Brancaccio: “Mi hanno chiesto di dirigerla e lo farò volentieri. Poi speriamo che a novembre tutto possa ripartire!”, si è augurato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



GIANLUCA GUIDI OSPITE A C’È TEMPO PER…

Puntata che si preannuncia quanto mai all’insegna del buonumore quella di C’è tempo per… in onda oggi, lunedì 14 settembre 2020 su Rai Uno. Ne è la garanzia la presenza in qualità di ospite di Gianluca Guidi. L’interprete, figlio di Johnny Dorelli, parlerà del suo passato e dei suoi programmi futuri, e di certo non ci sarà da annoiarsi visto che in qualità di attore e regista Gianluca Guidi è sempre impegnato su diversi fronti. Artista poliedrico, in un’intervista concessa a Il Fatto Quotidiano il 17 novembre 2019, raccontò di non temere il paragone con il papà più celebre, sebbene come lui abbia interpretato “Aggiungi un posto a tavola”: “Ogni volta che mi pongono la domanda su mio padre, dentro di me penso: che due palle. Se sta scemando? Per le ultime generazioni è così, poi tra me e mio padre c’è stata un’edizione con Giulio Scarpati, e una volta con lui mi uscì una battuta: “Anche George Lazenby interpretò uno 007″ (Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà del 1969). Era solo una battuta, e poi stimo molto Giulio, forse quello non era il suo ruolo ottimale in quanto a indole scenica e canto; comunque per il mio senso dell’umorismo ho perso molti amici”.



GIANLUCA GUIDI: “L’INSEGNAMENTO DI GIGI PROIETTI…”

Nella stessa intervista, Gianluca Guidi svelò anche un aneddoto curioso riguardante Gigi Proietti: “La lezione più importante, in assoluto, è quella ricevuta da Gigi Proietti, maestro enorme soprattutto per l’apertura mentale rispetto a questo mestiere; professionalmente parlando è stato un secondo padre, gli devo la carriera, grazie a lui ho ottenuto il ruolo da primo attore (gli brillano gli occhi, ndr). Con lui era un classico restare a tavola, post-spettacolo, fino alle cinque del mattino. Una sera, proprio alle cinque, entrambi avvolti dagli effetti del vino, mi fissa e con voce bassa, labbra serrate, mi lancia la perla: “Ricorda, in questo mestiere devi essere maniacale, altrimenti non andrai da nessuna parte. Lo sono diventato, mentre non trovo lo stesso atteggiamento nelle nuove generazioni: i ragazzi sono ossessionati da se stessi, passano la vita ad affrontare i loro caz*i”.

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