PAGLIUCA SU MANCINI E L’ITALIA

L’Italia che ha vinto gli Europei 2020 era a forte trazione… sampdoriana: non solo il CT Roberto Mancini e il capo delegazione Gianluca Vialli, il cui rapporto di amicizia è stato più volte celebrato con immagini e video nella notte di Wembley (e anche prima). Anche tutti gli altri: Attilio Lombardo, Fausto Salsano, Alberigo Evani, Giulio Nuciari. “Roberto ha bisogno di avere vicino solo quelli di cui si fida ciecamente”: così ha raccontato Gianluca Pagliuca che, intervistato alla Gazzetta dello Sport, ha confidato di essersi parecchio commosso nel vedere l’Italia campione d’Europa, e di aver più volte condiviso, appunto, quell’immagine di Mancini e Vialli che si abbracciano.



Pagliuca in nazionale non ha avuto la stessa fortuna: sconfitto in finale (ai rigori) al Mondiale 1994, ora però può gioire per i suoi ex compagni. Pagliuca infatti è stato il portiere di quella Sampdoria che ha vinto lo scudetto, e che un anno dopo era a Wembley per la finale di Coppa dei Campioni: un’altra sconfitta, ma nelle parole dell’ex portiere non c’è rammarico quanto la soddisfazione di aver vissuto periodi simili. “In quell’abbraccio c’era un pezzo di storia della nostra vita, c’era tutta quella Samp”. A Pagliuca piace pensare che anche ai protagonisti della vittoria dell’Italia sia tornata in mente, almeno per 30 secondi, quella fantastica cavalcata durata anni.



LA SAMPDORIA DI MANCINI

Gianluca Pagliuca ha così fatto una camminata sul viale dei ricordi: di quella Sampdoria conserva le cene insieme, “sempre nella stessa casa”, insieme al nucleo storico ma con porte sempre aperte anche agli altri; il fatto che Mancini sia molto generoso, ricordi tutto e abbia appunto bisogno di avere al fianco persone fidate, che non dimentica mai; e poi ovviamente Vujadin Boskov, che quella grande famiglia è stato bravissimo a tenerla insieme e condurla al successo. “Il numero uno nella gestione del gruppo dice, con il rispetto per i giocatori più anziani e i rimbrotti a quelli più giovani, un atteggiamento solo di facciata perché poi, anche se dava sempre loro la colpa, alla fine coccolava anche loro. E Boskov ha sicuramente ispirato Mancini, questo pensa Pagliuca: lo si vede in come il CT dell’Italia sia riuscito a gestire bene un gruppo forte, dando grande tranquillità e insegnando il senso di tirare tutti dalla sua parte. “Ho visto qualche allenamento della squadra: clima splendido, tutti sereni e uniti”. Mancini dunque è stato perfetto anche in questo, partendo da quella fantastica Sampdoria.

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