Gianluca Paul Seung è il 35enne che un paio di giorni fa ha aggredito con una spranga, uccidendola, la psichiatra Barbara Capovani a Pisa. Ad Ore 14, diretto da Milo Infante, è stata ricostruita dettagliatamente la storia del sedicente “sciamano”, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti, tra cui l’aggressione di altri due dottori. Un uomo instabile mentalmente, che pensava che tutti fossero autori di un intricato complotto che solo lui era in grado di comprendere.
Gianluca Paul Seung, lo sciamano, credeva di essere l’unico in grado di collegare le dimensioni del visibile dell’invisibile e passava il tempo a professare le sue verità su una pagine sociale, chiamata Associazione ADUP (Difesa Utente Psichiatrico). Il 35enne era noto alle forze dell’ordine e all’ordine psichiatrico di Pisa, in quanto paziente borderline da tenere sotto controllo, in grado di compiere qualsiasi tipo di azione estrema. Gianluca Paul Seung aveva alcuni precedenti legali, racconta Ore 14, tra cui uno stupro ai danni di una minorenne nel 2018 e l’aggressione di un altro psichiatra. Le sue “denunce” della verità sui social arrivarono anche a colpire Mario Draghi, colpevole di traffico d’organi.
La testimonianza su Gianluca Paul Seung
Insomma, il caso di Gianluca Paul Seung apre parecchi interrogativi sul trattamento e la gestione dei pazienti psichiatrici, specialmente borderline. Un vero e proprio fallimento dal punto di vista sanitario e giudiziario, che ha permesso di lasciare a piede libero un uomo che aveva tutti i tratti di una persona estremamente pericolosa, per se stessa ma anche per gli estranei e i suoi conoscenti più vicini.
Ad Ore 14 è stata anche intervistata una testimone che ha conosciuto, ad ottobre, Gianluca Paul Seung. La donna, Rosaria Davini, racconta che “mi trovavo al comando dei carabinieri per presentare denuncia” dopo aver perso alcuni documenti, “lui era in sala d’attesa. Inizialmente era abbastanza silenzioso, poi è arrivata un’altra signora che aveva una testimonianza e lui si è intromesso, perché voleva sapere l’indirizzo di una persona che aveva un disagio. Mi sono intromessa”, spiega la testimone su Gianluca Paul Seung, perché “aveva già detto delle frasi senza senso. Si riferiva ai carabinieri che avevano degli incontri particolari, poi aveva parlato degli alieni e sosteneva di poter salvare questa ragazza. Alla signora ho fatto cenno di non dirlo, poi quando è apparsa la fotografia mi sono sentita di dare questa testimonianza perché mi sembra che qualcosa nell’ingranaggio non ha funzionato“.