Sono stati rinviati a giudizio con le accuse di appropriazione indebita e autoriciclaggio, due presunti “dipendenti infedeli” del noto imprenditore, deejay e influencer, Gianluca Vacchi. Lo riporta il quotidiano Il Resto del Carlino raccontando una vicenda fatta di bonifici di decine ma anche migliaia di euro, abbonamento ad una pay tv intestato al figlio, un’assicurazione, trasferimenti “ponte” su altri conti, tutto per intascarsi del denaro, stando a quanto sostiene l’accusa.



I giudici del tribunale di Tempo Pausania, in provincia di Sassari, hanno deciso quindi di accogliere la richiesta del pubblico ministero di rinviare a giudizio una coppia composta da un cinquantaduenne di Olbia e una cinquantatreenne di Oristano. Entrambi erano collaboratori domestici di Gianluca Vacchi, alle dipendenze della villa del manager di Porto Cervo, ma anche nella sua residenza di Castenaso. Una collaborazione che è andata avanti per più di dieci anni fino a che non sono emerse delle presunte irregolarità.



GIANLUCA VACCHI, A PROCESSO I DUE EX COLLABORATORI DOMESTICI: COSA E’ SUCCESSO

La coppia gestiva le due abitazioni ma seguiva la famiglia Vacchi anche durante le trasferte e in generale erano la governante e il maggiordomo. Approfittando di questo rapporto lavorativo e di fiducia, secondo chi ha indagato, la coppia si sarebbe appropriata fra il 2015 e il 2020 di quasi un milione di euro, precisamente 911.200 euro. Vacchi, che è rappresentato dall’avvocato Gino Bottiglioni, ha quindi deciso di sporgere querela verso i due dipendenti dall’aprile del 2021.

Lo stesso imprenditore ha spiegato che la loro collaborazione la riteneva basata sulla “loro onestà e correttezza professionale”, oltre che sulla “più completa fiducia reciproca”. Dopo una screzio per dei motivi di lavoro, nonostante stipendio fisso, vitto e alloggio, i due avevano deciso di abbandonare il proprio impiego, sorprendendo però lo stesso Vacchi. Lo stesso aveva infatti notato che le carte di credito che aveva affidato alla coppia erano state usate anche dopo la fine del rapporto lavorativo.



GIANLUCA VACCHI, A PROCESSO I DUE EX COLLABORATORI DOMESTICI: DOPO LE VERIFICHE…

Aveva così deciso di effettuare delle verifiche sui dipendenti ed era emersa l’amara scoperta, con spese “in alcun modo riconducibili alle loro mansioni professionali”, per il totale di quasi un milione. I due sardi respingono con forza ogni accusa spiegando che le operazioni bancarie servivano solamente per sostenere lo stile di vita del loro datore di lavoro che era molto costosa, ma a sua volta tale versione viene contro-respinta da Vacchi e dal suo avvocato difensore che sottolinea come “la difesa non riesca comunque a giustificare le voci di appropriazione indebita indicate”.

L’imprenditore, come precisa il Resto del Carlino, si è costituito parte civile e la prima udienza di questo processo, che siamo certi resterà sotto i riflettori per un po’, scatterà il prossimo settembre. Vacchi torna quindi sulle pagine di cronache, questa volta non per qualche sua nuova impresa lavorativa ma per un fatto davvero increscioso.