Il cancro ha lasciato degli strascichi nella sfera emotiva di Gianluca Vialli, che ai microfoni del Guardian ha parlato della malattia che gli ha sconvolto la vita. Un percorso, quello che lo ha tenuto in vita, ricco di paure e dolori, di fragilità ed emozioni alterne: “So che è necessario liberare il dolore. Non ero particolarmente bravo a mostrare le mie emozioni e ho tenuto le cose dentro“, ha confessato l’ex attaccante della Sampdoria. Tutti gli sportivi di Italia si sono uniti in una preghiera per Gianluca Vialli, che ha imparato molto dalla malattia e paradossalmente, adesso, si sente una persona migliore: “Adesso mi rendo conto che ogni volta che voglio piangere, piango. Non c’è vergogna. E se vuoi ridere, ridi. Cerco di non piangere di fronte a persone che potrebbero diventare molto emotive”.
Gianluca Vialli a cuore aperto: “Ora provo a piangere da solo”
Gianluca Vialli non nasconde le ferite, ora che il peggio sembra alle spalle. Anche se la paura e i timori sono sempre dietro l’angolo; timori coi quali l’ex attaccante ha imparato a convivere. Per farlo l’ex bomber blucerchiato ha imparato a liberarsi del dolore, mostrando le sue cicatrici con orgoglio: “Sono un segno di ciò che ho passato” ha sottolineato l’ex calciatore. “Provo a piangere da solo, quando sono in un posto confortevole, non tengo nulla dentro. L’ho appena fatto uscire e dopo mi sento meglio”, ha aggiunto. Un bomber dentro e fuori dal campo. Dalle parole di Gianluca Vialli si può certamente imparare qualcosa, come l’importanza di non abbandonare la speranza nella lotta contro il cancro: “Si tratta di viaggiare con un compagno indesiderato fino a quando, si spera, non si annoi e muoia prima di me”.