Nella Notte Azzurra di Amadeus, evento previsto questa sera su Rai 1 riflettori saranno puntati anche su Gianluca Vialli, ex giocatore e ora capo delegazione della Nazionale italiana di calcio, a cui questo speciale è dedicato, in vista dei prossimi Campionati Europei 2021. Tra i migliori centravanti negli anni 80 e 90, Vialli è stato grandissimo giocatore per la nazionale italiana, con cui pure ha preso parte a due mondiali (con il bronzo a Italia 90’) e un Europeo, e ora, appese le scarpette al chiodo, rimane punto di riferimento per la nostra Federazione: con Mancini, ct della nazionale, e grande amico personale, ha poi saputo creare un gruppo che vive di qualità e entusiasmo, da cui davvero ci attendiamo gran scintille nei prossimi Europei 2021. Un personaggio di grandissima personalità e forza, alla guida, assieme a Mancini, compagno di tante battaglie, di un gruppo pronto a salire sul tetto d’Europa.



GIANLUCA VIALLI: “LA NAZIONALE MI FA BENE”

Alla Notte Azzurra, abbiamo detto che gran ospite di Amadeus sarà Gianluca Vialli, ex giocatore di Sampdoria e Juventus come della nazionale, e dal 2019 anche capo delegazione della nostra nazionale. Personaggio di grandissimo carisma, Vialli con la nazionale ha sviluppato fin da giocatore un rapporto unico e indissolubile, che chiaramente continua anche ora, in altre vesti.



Solo pochi giorni fa a tal proposito Vialli ha affermato, ai microfoni di Sky: “Io credo che qualsiasi professionista che si trovi a fare parte di un gruppo di lavoro debba portare la propria esperienza, le competenze e i valori in cui crede sperando di trovare gli stessi valori o se ce ne sono di migliori di acquisirle.  È quello che è successo a me arrivando in questa Nazionale sperando di dare un contributo importante e di essere un valore aggiunto cercando di non rovinare quello che di eccezionale c’era già”.

Vialli ha poi aggiunto: “Quindi ho cercato di dare qualcosa e ho ottenuto in cambio tantissimo”. E davvero per Vialli, che solo pochi anni fa ci ha rivelato di aver combattuto contro una grave forma tumorale al pancreas, la nazionale è tutto: “Vi dico, ora io faccio gli esami del sangue molto spesso e quando da Londra vengo in Italia e sto li quei dieci giorni non so se è quello che mi danno da mangiare o se è l’atmosfera, stare con i giocatori, torno faccio gli esami di nuovo e i miei oncologi mi dicono che sono i migliori che abbiano mai visto. Evidentemente l’ambiente della Nazionale fa bene al sangue anche”.