E’ morto Gianluca Vialli. Il campione del calcio, classe 1964, aveva solo 58 anni, e si è spento oggi in quel di Londra, dove era ricoverato da qualche settimana. L’annuncio è stato dato in diretta stamane da Mattino 5 dal conduttore Francesco Vecchi, che dopo aver reso pubblico la drammatica notizia ha spiegato: “Sappiamo delle condizioni in cui era ricoverato a Londra, c’eravamo illusi che potesse essere passato il momento di criticità e invece così non è stato”. Gianluca Vialli era stato raggiunto dalla famiglia, compresa la mamma anziana, in quel di Londra, chiaro indizio di come la situazione fosse drammatica.



Ma l’ex stella di Cremonese, Sampdoria e Juventus, aveva scoperto cinque anni fa di avere un tumore al pancreas: “Uno dei big killer – ha proseguito il conduttore di Mattino 5 – quei tumori che hanno ancora un’altissima mortalità nella tipologia di quello che ha colpito Vialli. 5 anni di convivenza con questo che lui chiamava ‘ospite indesiderato’ e certamente che, se posso permettermi, hanno rafforzato la stima dei suoi tifosi nei suoi confronti, una stima già molto alta per le imprese da sportivo e per la sua qualità etica, e quelle immagini, quella forza, quell’abbraccio con Mancini che ci riporta al momento del successo della nazionale a Wembley, ci fa pensare che lo sport è sempre qualcosa di più dello sport, è un’impresa umana stimolata da sentimenti universali e io sono certo che la forza di Vialli trasmessa in quello spogliatoio, quella voglia di vincere, abbia pesato in una delle pagine più belle del calcio italiano”.



GIANLUCA VIALLI E’ MORTO: L’ABBRACCIO VIRTUALE DELL’ITALIA DOPO IL RITIRO DI POCHI GIORNI FA

Gianluca Vialli, lo scorso mese di dicembre, aveva fatto sapere di dover prendersi una pausa dagli impegni con la Nazionale italiana per poter curarsi al meglio e superare una fase delicata della malattia. Un annuncio che aveva ricevuto un abbraccio virtuale enorme da tutte le principali personalità del mondo dello sport italiane e non sono: tutti si sono stretti attorno a Vialli, tra l’altro nei giorni in cui moriva Sinisa Mihajlovic, ma purtroppo questo grande affetto, questo sentimento collettivo, non è bastato.

Leggi anche

MORTA LA MOGLIE DELL’ANARCHICO PINELLI/ Licia e Gemma Calabresi, due vite dimezzate dalla violenza dell’odio