Torna Cartabianca dopo la pausa natalizia e torna come ospite fisso Mauro Corona. Lo scultore, montanaro e scrittore è stato ospite in collegamento in apertura del talk di Rai Tre condotto da Bianca Berlinguer ed è stato subito show. Nel corso del suo intervento, infatti, l’opinionista trentino si è “scagliato” contro la presentatrice per la vicenda legata all’ospedale di Misurina: il nosocomio destinato ai bambini asmatici è stato chiuso lo scorso 24 dicembre in quanto la Diocesi di Parma non riusciva più a sostenerne i costi.



“Lei ha letto quello che dicono i preti e i vescovi”, le parole di Mauro Corona, che poi aggiunge: “Il sindaco Zaia e i vescovi hanno sulla coscienza i bambini (…) il mondo è in mano alla religione”. E ancora: “Lei mi porta i dati, io le porto i bambini!”, rivolgendosi a Bianca Berlinguer. La conduttrice ha provato a mediare, spiegando “La congregazione voleva comunque chiudere, non c’entra la religione”, ricordando come l’ospedale Bambin Gesù di Roma sia gestito dalla Chiesa, ma Corona non vuole sentire ragione: “Non basta chiamarsi Francesco per donare ai poveri”.



MAURO CORONA A CARTABIANCA: “SUGLI AMBIENTALISTI E LE TEMPERATURE…”

Un inizio quindi col botto quello del famoso ospite a Cartabianca, che poi si è soffermato anche su altri argomenti, a cominciare dalla morte del povero Gianluca Vialli: “La morte di Gianluca Vialli mi ha addolorato molto, una morte atroce e tremenda la sua”. Sugli ambientalisti e i loro interventi discutibili delle ultime settimane, Mauro Corona ha invece spiegato: “Non possiamo mettere sullo stesso piano dei ragazzi che imbrattano con vernice lavabile e i gesti degli ultrà. Poi dobbiamo dire che le punizioni devono essere proporzionali al danno non smisurate…”.



Chiusura dedicato al clima decisamente anomalo, a cominciare da un inverno mai così mite: “Dobbiamo fare i conti con queste temperature – spiega schietto Mauro Corona – non ricordavo un inverno così caldo. Il surriscaldamento non si blocca in due settimane, ci vogliono anni, ma a molti non interessa. Siamo in quello che io chiamo nichilismo del terzo millennio”.