Gianluca Vialli si è recato in pellegrinaggio presso il Santuario della Beata Vergine della Speranza a Grumello (Bergamo), al fine di rendere omaggio alla Madonna dopo la vittoria degli Europei 2020 da parte della Nazionale italiana di calcio, di cui l’ex Juventus e Sampdoria è capo-delegazione. Ad annunciarlo è stato lo stesso Vialli sui social network, con particolare riferimento a Instagram, ove ha sottolineato che, in seguito alle giuste celebrazioni di spogliatoio per la conquista del titolo continentale, che nella bacheca azzurra a Coverciano latitava ormai da 53 anni, è giunto “il tempo della gratitudine”.
Nello scatto regalato ai propri fan, l’ex attaccante rivela di essersi recato nel luogo sacro nella giornata di domenica 18 luglio e nell’istantanea lo si vede sorridente e rilassato, con indosso, immancabilmente, la polo d’ordinanza dell’Italia, con l’inconfondibile scudetto verde, bianco e rosso sormontato da quattro stelle dorate, che, com’è noto, indicano i quattro Mondiali conquistati nella storia dalla nostra rappresentativa nazionale (1934, 1938, 1982 e 2006).
GIANLUCA VIALLI RENDE OMAGGIO ALLA MADONNA: “TEMPO DI GRATITUDINE”
Gianluca Vialli, braccio destro e amico fraterno del ct azzurro Roberto Mancini, ha fatto ritorno nel nostro Paese appositamente per ringraziare la Madonna per la grande gioia regalata a lui e all’Italia intera. In seguito alla fortunata lotteria dei calci di rigore in finale a Wembley contro l’Inghilterra, infatti, Vialli era rimasto a Londra, ove risiede, e non si era recato a Roma con il resto della spedizione azzurra, ricevuta in Quirinale dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, rinunciando così anche alla passerella per le vie di Roma sul torpedone scoperto.
In lotta contro il cancro purtroppo da diversi mesi, Vialli non ha mai perso la speranza e soprattutto la Fede, la stessa che lo accomuna a Mancini, il quale ha recentemente rivelato la propria devozione alla Vergine di Medjugorje, dove è stato diverse volte per parlare con i veggenti. Come scrive Renato Farina sull’edizione odierna di “Libero”, il gesto di Vialli non è qualcosa di pittoresco e non ha nulla a che vedere con un rito scaramantico. È un qualcosa di più profondo, che si sciupa attraverso la ricerca: è una testimonianza di Fede, tanto sincera quanto inattaccabile. Grazie, Gianluca.