Il Comandante della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani lascia il suo incarico e Gianluigi Nuzzi, protagonista del secondo Vatileaks, va all’attacco. Il giornalista, noto anche come conduttore di Quarto Grado, contesta il fatto che gli articoli dei quotidiani «lo celebrino come grande inquirente». Per Nuzzi «un grande investigatore fa indagini che portano a processi e condanne. In vent’anni i processi in Vaticano si contano sulle dita di mezza mano». Riguardo le dimissioni, si è detto che sarebbero legate alla divulgazione alla stampa di notizie e documenti interni, tra cui un ordine di servizio con foto segnaletiche delle persone indagate. Questo nuovo caso Vatileaks potrebbe avere effetti dirompenti. I documenti in questione sono finiti al giornalista Emiliano Fittipaldi dell’Espresso e Gianluigi Nuzzi appunto. Quest’ultimo avanza due ipotesi riguardo il fatto che il capo della polizia non abbia condotto indagini che hanno portato a processi e condanne. «O la gendarmeria non sa trovare prove dei reati consumati (gli scandali ne raccontano tanti) o la gendarmeria viene bloccata e le indagini insabbiate».
GIANLUIGI NUZZI CONTRO DOMENICO GIANI “GRANDE INVESTIGATORE? STO PER DIRVI TUTTO…”
Nel primo caso, sostiene Gianluigi Nuzzi, «Giani non sarebbe un grande investigatore». Nel secondo caso, invece, Domenico Giani «sarebbe un investigatore che accetta insabbiamenti rimanendo vent’anni sempre lì al suo posto». Il giornalista ne parla in un post su Instagram in cui afferma di aver chiesto al maggiordomo di Ratzinger, Paolo Gabriele, di Giani. «Mi confidò che nella prima cella non poteva nemmeno allargare le braccia». E aggiunge che «le maggiori indagini che ha portato a processo riguardano le fughe di notizie su malversazioni e corruzioni». Lo stessi Nuzzi finì a processo con Fittipaldi nel 2016. «Siamo stati prosciolti e sono convinto che in Vaticano ci siano reati ben più gravi di passare notizie ai giornalisti». Ma di Giani ha anche parlato con Libero Milone, l’uomo scelto da Papa Francesco per controllare i conti delle finanze vaticane. «“Giani mi disse: o si dimette o l’arresto” . Ma quando mai un investigatore minaccia un delinquente dell’arresto? O gli mette le manette se ci sono gli estremi o lo lascia andare». E quindi Nuzzi conclude: «Insomma prima di incensare Giani io ci penserei un attimo… ancora un po’ di pazienza e nel mio libro che esce lunedì troverete tutto o, meglio, quasi tutto».