Gianluigi Nuzzi, in studio a “Tv Talk”, analizza quanto accaduto alcuni giorni fa a Pomeriggio 5, con la confessione in diretta del figlio di Loretta Levrini, Lorenzo Carbone, che ha rivelato di aver ucciso la mamma davanti alle telecamere. Secondo il “padrone di casa” di “Quarto Grado”, non c’è niente di sconvolgente dal punto di vista deontologico in quanto accaduto: “Il mio collega si è avvicinato a una persona che indugiava davanti al portone e lui ha confessato il delitto. Poi ha chiamato i carabinieri. Se poi lui vuole spegnere la telecamera, può farlo, ma allora dobbiamo farlo sempre con tutti quelli che provocano del male”.



Lo stesso “Quarto Grado” alcune settimane fa ha mandato in onda l’interrogatorio di Filippo Turetta. La scelta, secondo Gianluigi Nuzzi, “non è discussa da nessuno se non da chi crede che la cronaca debba essere una carezza. Posso capire che dia anche fastidio. Ad esempio nel caso della confessione in diretta a Pomeriggio 5, mi fa paura ciò che quest’uomo racconta. Un uomo di cinquant’anni disoccupato, con una mamma con l’Alzheimer, che non sapeva come fare perché queste famiglie non hanno aiuti. Il racconto, in questo caso, è stato edulcorato: sono state tagliate le parti più crude. Poi davanti ai carabinieri ha fatto scena muta. Ma ad oggi è l’unica prova, l’unica confessione”.



Gianluigi Nuzzi: “Una volta mia mamma si scandalizzò per…”

Gianluigi Nuzzi, ancora, a “Tv Talk” spiega: “Io trovo rivoltante l’espressione di ‘pornografia del dolore‘. Una volta mia mamma si scandalizzò per delle immagini di un reggiseno di Meredith Kercher. Lei mi disse: ‘Cosa c’entra quel reggiseno? Vi fossilizzate su dettagli inutili’. Invece su quel gancetto del reggiseno c’era un’impronta e la mancata analisi di quell’impronta, lascia monca l’indagine e ancora oggi non conosciamo gli altri assassini. Questi programmi analizzano dei fatti e aiutano a far luce sul perché certe cose accadano”.

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