Gianluigi Paragone, candidato a sindaco di Milano con “Italexit”, è intervenuto nelle scorse ore ai microfoni della trasmissione televisiva “Stasera Italia”, in onda su Rete Quattro, al fine di dire la sua sulla situazione politica attuale e sul frangente travagliato che, a suo dire, sta attraversando il Vaticano. In particolare, il suo intervento è da registrarsi in replica a quelli precedenti e con esso Paragone ha voluto evidenziare un concetto ben preciso: “La Chiesa non è più in grado di muovere dei voti. Sta vivendo un momento di profonda crisi, non esiste neanche più una vera comunità”.
L’aspirante primo cittadino del capoluogo lombardo ha poi sottolineato che alcuni giocatori della Nazionale italiana di calcio sono usciti dagli oratori, che hanno frequentato durante la loro adolescenza e il loro percorso di crescita, evidenziando che questo, oggi, non sarebbe più possibile. “Gli oratori adesso hanno le porte chiuse, perché mancano gli assistenti e si ha paura che succeda qualcosa: c’è sempre un genitore che fa causa perché manca l’assicurazione per l’oratorio. Non esistendo più quella comunità, pertanto, il momento è molto difficile”.
GIANLUIGI PARAGONE: “DDL ZAN? SCRITTO MALE”
A “Stasera Italia”, Gianluigi Paragone ha poi concluso il suo intervento sulla crisi della Chiesa dicendo che “chi pensa di beneficiare di voti attraverso una strizzata d’occhio alla Chiesa quando ne ha bisogno, ha sbagliato i calcoli”.
Immancabile, poi, un suo giudizio sul Ddl Zan, argomento tornato d’attualità nelle ultime ore alla luce della posizione assunta dal Vaticano in merito a tale questione: “Per me si tratta di un Ddl scritto male, in quanto afferisce a una sfera di manifestazione del pensiero. Sono contento del fatto che in Parlamento se ne possa discutere senza che arrivi la mano del Governo”. Tuttavia, Paragone rimarca come, a suo modo di vedere, ci stia concentrando tanto sui diritti di civiltà proprio mentre quelli fondamentali vengono sfilati: “Oggi la casa è posta a rischio. Nel PNRR si dà la possibilità di sfrattare le persone prima dell’asta immobiliare e si stanno licenziando i lavoratori con le scuse più assurde”.