Continua il dibattito in casa M5s sul caso Gianluigi Paragone, cacciato dal Movimento non senza polemica. Sulle pagine de Il Fatto Quotidiano è arrivato il commento del senatore grillino Gianluca Ferrara: «Ora mi auguro che abbia l’onestà intellettuale di dimettersi del resto è legittimo non rivedersi più in un progetto. La vera coerenza sarebbe stata quella di resistere, di continuare a combattere una battaglia che si sapeva essere lunga e dura. Troppo comodo invece è fare del fuoco amico e tradire chi ci ha votato affinché resistessimo fino alla fine». Il caso ha trovato spazio anche presso i partiti “rivali”, ecco le parole della leader di FdI Giorgia Meloni: «Il M5S ha preso il voto degli italiani spacciandosi come forza anti sistema e poi ha utilizzato quei voti per difendere il sistema in Italia e in Europa. Normale che chi ha una dignità si senta a disagio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GIANLUIGI PARAGONE VS M5S: “NON CI STO!”
Arriva la dura replica di Gianluigi Paragone alla decisione del Movimento 5 Stelle di espellerlo. Attraverso un video pubblicato su Facebook, l’ormai ex esponente dei grillini ha spiegato: “Paragone deve essere buttato fuori perchè è uno strano Savonarola, uno strano predicatore che ci costringe a guardarci allo specchio. Bene, questo Paragone si appellerà all’ingiustizia arbitraria dei probiviri del nulla, guidati da qualcun altro che è il nulla, e si arroga il diritto di espellermi. Ma io farò ricorso e se mi gira mi rivolgerò anche alla giustizia ordinaria per far capire l’arbitrarietà delle regole”. Quindi Paragone ha proseguito nel suo sfogo: “Ci sono tanti altri casi aperti prima del mio, e tanti altri casi che andrebbero disciplinati. Io continuerò a predicare un programma elettorale che è giusto ancora oggi, e se dobbiamo dire “revoca ad Autostrade”, tu non vai subito dopo da Benetton a dirgli di salvare Alitalia. Ecco perchè io sono sbattuto fuori, perchè continuo a dire queste cose. Il Movimento è fatto di persone per bene che hanno ancora un sogno, che ci credono. Dovete essere voi del probiviri ad andarvene, io verrò a cercarvi nelle aule della giustizia,e sarete condannati a dirmi scusa, rientra”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SGARBI COMMENTA L’ESPULSIONE DI GIANLUIGI PARAGONE
Anche il critico d’arte ed onorevole Vittorio Sgarbi, si è espresso sulla cacciata dal Movimento 5 Stelle di Gianluigi Paragone. Con la solita sottile ironia che lo contraddistingue, attraverso la propria pagina Facebook e Twitter ha scritto: “#movimento5purghe #movimento5patacche Espulso Gianluigi Paragone. Quando si accorgono che tra di loro c’è, incredibilmente, qualcuno che pensa, lo cacciano”. Numerosi coloro che hanno detto la propria nei confronti della mossa del Movimento 5 Stelle, fra cui il deputato grillino Nicolo Invidia, politico del varesotto: “E prima ancora di ciò c’è anche da chiedersi cosa sia il Movimento e quale sia l’interpretazione (non) ideologica corretta. Gianluigi, persona intelligente e di mestiere – ha aggiunto – è finito nell’occhio del ciclone del dibattito (e prima ancora ha saputo creare nel tempo quello stesso ciclone). Riconosco questa abilità di Paragone che mancherà ad un Movimento in chiara difficoltà. Sarà un anno infatti decisivo per le sue sorti, o si cambia o fine dei giochi. Sarà forse una risposta tiepida, ma mi sento semplicemente di dire che riconosco i punti di forza e di debolezza di entrambe le parti”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANLUIGI PARAGONE ESPULSO DAL M5S: COMMENTO SOSPETTO DI DI BATTISTA
L’ex ministra del Sud del governo Conte 1, Barbara Lezzi, si è schierata a fianco di Gianluigi Paragone. Attraverso la propria pagina Facebook ha scritto: “Gianluigi Paragone è e resta un mio collega. Fino a quando, e sono certa che continuerà così, lavorerà senza sosta per i deboli, per assicurare un salario minimo decente, per fare in modo che le multinazionali osservino le leggi del nostro Paese resterà un mio collega. Fino a quando – ha aggiunto – avrà il coraggio di non rispondere né alla Lega, né al PD, né ad altri ma solo al buonsenso e alle sue idee, come sempre ha fatto, resterà un mio collega.Per il resto, non sono permalosa. Non è una buona idea espellere gli anticorpi, caro Movimento 5 Stelle. In alto i cuori”. Intanto è emerso un giallo riguardante Alessandro Di Battista. Su Facebook è spuntato un commento da parte del volto noto del Movimento 5 Stelle, ma con un profilo non verificato: “Gianluigi è infinitamente più grillino di molti che si professano tale – le sue parole – non c’è mai stata una volta che non fossi d’accordo con lui. Vi esorto a leggere ciò che dice e a trovare differenze con quel che dicevo io nell’ultima campagna elettorale che ho fatto. Quella da non candidato, quella del 33%. Buon anno a tutti amici miei”. Lo stesso Paragone avrebbe poi risposto a Di Battista per queste belle parole, ma secondo alcuni si tratterebbe di un profilo fake. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANLUIGI PARAGONE ESPULSO DAL M5S: LE PAROLE DEL DISSIDENTE
Ha parlato ai microfoni di TgCom24.it Gianluigi Paragone, il senatore ormai ex Movimento 5 Stelle, dopo l’espulsione avvenuta nella giornata di ieri: “Sono stato espulso dal nulla – ribadisce il proprio concetto Paragone – c’era una volta un Movimento che prendeva il 33% e che aveva un sogno, consegnava un sogno agli italiani, e adesso, quando perdi due elettori su tre, capisci che ti espelle il nulla”. Paragone ricorda come non sia stato il primo ad essere stato allontanato dal M5s: “Sono uno dei tanti espulsi del movimento di palazzo, ormai è un movimento che si è accomodato nel palazzo, si è scaldato, sta bene, si è messo le pantofole e capisci che gli elettori stessi si stanno domandando che cos’è questa cosa”. Numerosi i messaggi di solidarietà nelle ultime ore: “Sto ricevendo tanti messaggi, c’è grande rabbia da parte di quel mondo di attivisti che sperava che questo fosse un movimento anti-sistema e che si sta ritrovando fra le mani un movimento più di sistema”. Ed ora cosa farà Paragone? “Domani (oggi ndr) racconterò alcuni retroscena sui miei canali social di questa espulsione perchè ci sono particolari molto succosi. Nel gruppo misto? Domani si saprà”. Chiusura eloquente su Di Maio: “E’ l’uomo che ha accumulato più poltrone in breve tempo di nessun’altro”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANLUIGI PARAGONE ESPULSO DAL M5S
Gianluigi Paragone esploso dal Movimento Cinque Stelle. Il Collegio dei Probiviri formato da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone ha deciso e disposto l’espulsione del senatore dal M5S nonostante la presentazione di una memoria difensiva giudicata però insufficiente. La notizia dell’espulsione è stata comunicata direttamente al giornalista e conduttore televisivo che, dopo l’elezione a Palazzo Madama, si era espresso più volte contrario al cosiddetto ribaltone di governo. Paragone si è sempre schiarato contrario al possibile accordo tra il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico dichiarando senza mezzi termini al Corriere della Sera: “se passa l’accordo tra M5S e Pd torno a fare il giornalista”. Il ribaltone poi c’è stato così come l’accordo tra PD e M5S e questa cosa non è passata affatto inosservata ai vertici del Collegio dei Probiviri. Non solo, Paragone si era fatto notare anche per la sua decisione di astenersi durante le votazioni circa le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte e di aver violato gli accordi inizialmente presi in fase di nomina a senatore per le liste del M5S.
Gianluigi Paragone: “Sono uno dei tanti elettori espulsi dal Movimento di Palazzo”
La notizia dell’espulsione di Gianluigi Paragone non sorprende più di tanto, anzi diciamolo che in tanti l’avevano preannunciata. Anche lo stesso conduttore e giornalista non sembra essere rimasto più di tanto stupito quando ha ricevuto la comunicazione di essere stato fatto fuori dal Movimento Cinque Stelle. A caldo però Paragone ha commentato: “sono stato espulso dal nulla. Quando perdi 2 elettori su 3 ti espelle il nulla. Sono uno dei tanti elettori espulsi dal Movimento di Palazzo”. Del resto da diverso tempo il senatore si era espresso contrario a diversi movimenti ed azioni da parte del Movimento Cinque Stelle: a cominciare dall’accordo con il Partito Democratico fino alla legge di Bilancio su cui si era espresso con voto contrario. L’espulsione di Paragone dal M5S può essere letta anche sotto un’altra luce: come una sorta di avvisaglia per i tantissimi dissidenti che, nel corso di questi mesi, hanno voltato le spalle al Movimento e al leader Luigi Di Maio che ha riguardo il nuovo anno ha dichiarato: “Nel 2020 saremo determinanti e per esserlo dobbiamo essere più strutturati e compatti” rivendicando i “40 provvedimenti approvati grazie al M5S”.