Gianluigi Paragone in tackle sul green pass. Il leader di Italexit è stato ospite di Cartabianca e ha replicato ai critici della gestione di Boris Johnson, sottolineando che la situazione in Irlanda, che ha adottato il “modello Italia”, non è tanto diversa: «Io non credo che possiamo interferire nelle scelte di uno stato sovrano, ognuno prende le decisioni e ne risponderà. La curva della Gran Bretagna e la curva dell’Irlanda hanno lo stesso andamento e hanno due comportamenti diversi: bisognerebbe anche fare delle sinossi rispetto alle curve e scopriremmo delle valutazioni diverse. Non credo ci siano ricette giuste o sbagliate».



Gianluigi Paragone si è poi soffermato sull’obbligo di certificato verde e sulle presunte discriminazioni tra vaccinati e non vaccinati: «Prendiamo quello che abbiamo: abbiamo un diritto alla vaccinazione, chi vuole avvalersi di questo diritto è giusto che sia messo nelle condizioni migliori per farlo. Secondo me, se qualcuno si avvale di questo diritto non dovrebbe arrivarci con la “vigliaccata” del green pass. Ci si deve arrivare per scelta, perché se arrivano i danni collaterali non si può dire “eh, ma tu hai firmato”. Nello spazio della libertà, chi non si vuole avvalere del diritto alla vaccinazione, non è un cittadino di serie B e ha il diritto al lavoro».



GIANLUIGI PARAGONE: “GREEN PASS UNA VIGLIACCATA”

«Se io ho uno spazio di libertà e me ne voglio avvalere, resto un cittadino di serie A tanto quanto un cittadino vaccinato», ha spiegato Gianluigi Paragone, che ha poi acceso i riflettori sulle vittime della vaccinazione: «Camilla Canepa è morta dopo la prima dose di Astrazeneca e i suoi genitori non possono chiedere nulla allo Stato perché ha firmato una manleva. Anche Massimo Di Pietro è stato danneggiato dal vaccino e quando è andato a chiedere delle informazioni gli è stato detto che, firmando la manleva, si è assunto la piena responsabilità del vaccino». E ancora: «Le vittime da vaccino non potranno trovare un risarcimento, né la dignità di essere chiamate vittime da vaccino».

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