Gianluigi Paragone durissimo contro il governo. Il leader di Italexit, ex volto di spicco del Movimento 5 Stelle, ai microfoni de La Verità ha lanciato l’allarme rivolte per la scuola ma non solo. «Io pretendo semplicemente che sia garantita la libertà di scelta, senza etichettature e discriminazioni. Almeno finché il vaccino non diventerà espressamente obbligatorio», ha spiegato il senatore, definendo il green pass un provvedimento «illiberale e incostituzionale».



Nel corso del suo intervento, Gianluigi Paragone ha invocato le dimissioni del ministro Luciana Lamorgese, nonché di questori e prefetti, rei di aver consentito i festeggiamenti di piazza durante gli europei e, oggi, di vietare le manifestazioni di dissenso contro il certificato verde. Ed è netto contro chi lo accusa di propagare fake news: «L’unica fake news certificata è il libro del ministro Speranza. Scritto, stampato e poi ritirato dalle librerie. Un’ammissione implicita di aver sbagliato tutte le previsioni».



GIANLUIGI PARAGONE: “VOGLIONO TAPPARE LA BOCCA AL DISSENSO”

Nelle ultime settimane s’è parlato molto della ripartenza della scuola e si fa largo l’ipotesi di consentire il rientro in aula solo con il green pass. Gianluigi Paragone ha ammonito sul possibile aut aut o vaccino o dad: «Anche quella è una scelta profondamente sbagliata. I ragazzi sono spinti verso il vaccino perché chiedono ossigeno e libertà. Ma le madri faranno scoppiare un pandemonio. Vedrete, sulla scuola a settembre aspettiamoci rivolte. E la rivoluzione sarà guidata dalle donne». Il senatore di Italexit è poi tornato sullo scenario di governo militare prospettato da Sorgi, sottolineando che non si tratta di un’acrobazia lessicale: «Se l’ex direttore del Tg1 arriva a scrivere “a mali estremi, estremi rimedi”, tutto si tiene. Dunque combattere contro il pensiero unico significa fare un favore alla democrazia. A meno che non vogliano fare entrare i militari anche nelle redazioni dei giornali». Secondo Gianluigi Paragone, infatti, il servizio pubblico è diventato servizio di Stato, denunciando inoltre che la Rai ha comunicato che sui vaccini non esiste la par condicio: «Vogliono tappare la bocca al dissenso. Chi rema contro la narrazione dominante, finisce emarginato»

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