Gianluigi Paragone è un fiume in piena nella lunga intervista rilasciata a La Verità. L’ex esponente del Movimento 5 Stelle, oggi leader di Italexit, ha esordito parlato del vaccino anti-Covid, confermando la sua volontà: «L’ho detto e lo ripeto: non mi vaccinerò». Il giornalista ha smentito di essere un No Vax, fidandosi anzi della scienza, mettendo però nel mirino la scarsa trasparenza: «Non sappiamo ancora nulla circa il contenuto dei contratti tra commissione europea e case farmaceutiche».
Gianluigi Paragone ha poi evidenziato che manca ancora il piano vaccinale – «al Governo regna una manifesta incapacità di elaborare un progetto serio» – promettendo di scendere in piazza e di organizzare class action in caso di via libera al patentino vaccinale. E ancora: «La soluzione del Covid non è il vaccino, ma un farmaco efficace. Trovo strano che esista già un vaccino ma non un prodotto farmacologico. Insomma, vedo ancora troppe zone grigie».
GIANLUIGI PARAGONE: “RECOVERY FUND LA PIU’ GRANDE FAKE EUROPEA”
Dopo aver criticato pesantemente il commissario Domenico Arcuri – ribattezzato «Ciccio Pasticcio» – Gianluigi Paragone ha dichiarato di scommettere sulla crisi di Governo, non risparmiando bordate al premier: «Conte è pericoloso. Non ha un partito ma vuole controllare i servizi segreti. I dpcm ormai sono diventati un’arma impropria». La filippica ha coinvolto anche il Movimento 5 Stelle, trasformatosi da tigre a cagnolino di peluche con la faccia di Vito Crimi.
Particolarmente netto il giudizio di Gianluigi Paragone sul Recovery Fund, definito la più grande fake europea: per il leader di Italexit, infatti, ci troviamo di fronte a soldi in prestito vincolati a progetti tutt’altro che urgenti. E i bisogni impellenti sono altri, a partire dal ‘vaccino fiscale’: «Il reset. Il Giubileo. L’ipercondono. Chiamatelo come volete. Questo Paese può ripartire solamente azzerando le sofferenze bancarie degli imprenditori».