Resta un mistero, ad oggi, la morte del giovane Gianmarco Pozzi, romano, ex campione italiano di kickboxing. Il ragazzo ha perso la vita a Ponza lo scorso agosto mentre lavorava sull’isola in alcuni locali come buttafuori. Il suo corpo, come rammenta Repubblica.it, fu rinvenuto ai piedi della recinzione della casa di un tassista in pensione, in costume, scalzo e senza alcun effetto personale. Il caso sarà affrontato questa sera dalla trasmissione Chi l’ha visto che tenterà di fare chiarezza su quanto accaduto a Ponza lo scorso 9 agosto e sulle reali cause che avrebbero portato alla morte di Gianmarco. Le indagini da parte della procura di Cassino sono ancora in corso e non è del tutto chiaro cosa sia accaduto nei mesi scorsi anche alla luce dei risultati dell’autopsia che ha stabilito che la morte è avvenuta per una caduta da una altezza di sette metri, forse proprio dal terrazzo della villetta. Alla procura il compito di stabilire se si è trattato di un drammatico incidente, di un gesto volontario o se è stato spinto da qualcuno. Sin dai primi frangenti, i carabinieri hanno ipotizzato una caduta accidentale ma la famiglia ha sempre creduto altro e nel dettaglio che il giovane fosse inseguito da qualcuno. “Non ci risulta il coinvolgimento di altre persone e stiamo ricostruendo tutti gli ultimi movimenti della vittima”, avevano commentato i carabinieri nei frangenti successivi al ritrovamento del corpo senza vita di Gianmarco.



GIANMARCO POZZI, È GIALLO SULLA MORTE DEL 28ENNE

Oggi la famiglia di Gianmarco Pozzi chiede a gran voce la verità sulla morte del 28enne. Subito dopo il ritrovamento del cadavere, la sorella Martina, sotto choc, aveva commentato come riferisce Repubblica: “Ho parlato con Gianmarco sabato sera, intorno a mezzanotte. Era sereno e molto tranquillo, come sempre. Non riusciamo ad accettare che sia morto così, vogliamo la verità”. Martina sarebbe anche l’ultima persona ad aver parlato con il ragazzo. La famiglia, nelle scorse settimane, aveva denunciato anche il modo frammentario e confuso con il quale erano stati messi al corrente della morte di Gianmarco. Certamente i dubbi sono ancora molto forti se si pensa che il ragazzo, da sportivo ed esperto di arti marziali, sapeva perfettamente come cadere senza farsi male. Il sospetto della sorella è che non fosse solo al momento della caduta: “Il sospetto è che sia stato sorpreso alle spalle, o colto di sorpresa”, aveva commentato, senza riuscire a trovare una spiegazione sui motivi che lo avrebbero portato a scavalcare quel cancello. Il quesito principale però resta il seguente: cosa ci faceva su quel terrazzamento distante almeno 500 metri dalla sua casa presa in affitto? Intanto le indagini proseguono e, come rivela Fanpage, prevedono anche l’ascolto di numerosi testimoni tra cui i colleghi del locale in cui lavorava come buttafuori.

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