La morte di Gianmarco Pozzi, il giovane rinvenuto privo di vita in un’intercapedine sull’isola di Ponza nell’estate del 2020, è tornata a occupare lo spazio della trasmissione televisiva di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele. Ci sarebbe, infatti, una svolta significativa nel caso legato alla dipartita del ragazzo; sarebbe infatti spuntato un testimone che avrebbe visto una carriola coperta da un telo e dalla quale sarebbero fuoriuscite le gambe di una persona, presumibilmente quelle della vittima. Sul luogo del delitto c’era anche un sacco nero, spostato e successivamente ritrovato con possibili tracce.
Martina Pozzi, sorella di Gianmarco, è intervenuta in collegamento audiovisivo, raccontando quanto segue: “Sappiamo questa notizia da un paio di mesi (dal 22 aprile, ndr). La testimone è una donna con figli, ma ha paura di esporsi, perché lei dice di avere riconosciuto una delle persone che portavano la carriola. Noi abbiamo provato in questi mesi ad aiutarla a sbloccarsi, mandandoci anche solo una lettera anonima o spingendola alle forze dell’ordine, ma non abbiamo ottenuto nulla. Per questo stamattina abbiamo deciso di parlare in televisione”.
GIANMARCO POZZI, COM’È MORTO IL GIOVANE SULL’ISOLA DI PONZA?
Perché, si domanda il legale della famiglia Pozzi, il sacco nero che era presente inizialmente sul luogo del delitto e poi è stato successivamente ritrovato, non è stato analizzato dalle forze dell’ordine? Oltretutto, la presunta testimone, non è mai stata sentita dai carabinieri, nonostante abitasse in una casa accanto al luogo dell’omicidio.
L’avvocato ha poi aggiunto in diretta televisiva che i carabinieri non stanno sentendo questa donna perché sostengono sia “un teste de relato, ce la dovete portare voi”. Ora c’è un nuovo pm, il dottor Flavio Ricci, che ha dato priorità al fascicolo di Gianmarco Pozzi, dicendoci di essere in dovere di dare una risposta ai cittadini e alla famiglia. La sorella Martina, nel contempo, ha aggiunto un altro particolare: la notte prima di perdere la vita, Gianmarco aveva noleggiato un gommone privato per quattro persone, presentando una di esse come suo zio, ma questa era chiaramente una bugia, raccontata non si sa a quale scopo.