Si torna a parlare del caso di Gianmarco Pozzi stamane negli studi di Storie Italiane, una vicenda, quella della morte del giovane pugile a Ponza, che non aveva mai convinto la famiglia, che ha sempre parlato di omicidio e non di suicidio. In studio il papà e la sorella di Gianmarco Pozzi, nonché l’avvocato Gallo, legale della famiglia.
“Martina ha ricevuto una serie di messaggi anonimi da parte di una persona che le diceva di conoscere molto bene la verità sulla morte del fratello”, ha introdotto il caso Eleonora Daniele. Nei messaggi questa persona anonima consiglia di indagare su un personaggio di Napoli che è stato per 15 anni lo spacciatore di Ponza.
GIANMARCO POZZI, LE PAROLE DELLA SORELLA MARTINA
Lo stesso testimone parla di figure di Scampia che stavano seminando il terrore su Ponza: “Tutta la gente di Ponza (intese come le persone che conoscevano i conoscenti della vittima ndr) sa tutto ma non parlano”. L’uomo aggiunge che Gianmarco Pozzi non è stato ucciso dove è stato ritrovato ma che è stato portato nella famosa intercapedine con una carriola: “Spero che qualcuno avrà il coraggio di parlare con te”.
Martina ha aggiunto: “Questi messaggi li ho ricevuti due mesi fa, c’erano dei dettagli quindi gli ho dato credibilità. Lui ha detto che ha visto la sofferenza di mio papà e visto che anche lui è diventato padre da poco ha voluto esprimere solidarietà. Lui ha detto che per tanti anni ha fatto il corriere della droga e che è un volto conosciuto a Ponza. Io sono andata in questura per fare un esposto, e dando i nominativi e i dettagli che questa persona mi diceva mi sono reso conto che era tutto reale. Tutto ciò che mi ha scritto è stato vagliato e valutato, io ho fatto una deposizione in questura tre mesi fa, ma non capisco perchè le persone non vengono ascoltate”.
GIANMARCO POZZI, L’AVVOCATO GALLO: “ARRIVEREMO AD UNA VERITA’”
Il padre di Gianmarco Pozzi, aggiunge in lacrime: “Sono più di 4 anni, non ce la facciamo più, ma come funziona la giustizia italiana?”. L’avvocato Gallo invece ha commentato: “Un caso molto complicato, è difficile andare avanti perchè rompere dei muri non è mai troppo semplice, ci sono state resistenze vuoi per i personaggi che non possiamo dire e che sono coinvolti e riferiti, ma sono sicuro che arriveremo alla verità, non in maniera imminente ma si arriverà alla realtà, abbiamo tantissimi elementi e ci sono due procedimenti per frode processuale che è una cosa gravissima”.
“Qualche giorno fa persone vicine agli inquirenti hanno riferito che la carriola ha rilasciato del dna, ci sono due tracce biologiche e una delle due è appunto un dna che ora dovrà essere analizzato, noi abbiamo dato una serie di nomi che andranno confrontati con questa traccia genetica. Gianmarco pozzi è stato ucciso e gettato nell’intercapedine”.