Resta un mistero la morte di Gianmarco Pozzi, il campione di arti marziali trovato senza vita all’isola di Ponza. Il corpo è stato trovato in un intercapedine e non è da escludere che in quel luogo lo stesso Gianmarco Pozzi sia finito dopo essere stato ucciso e poi gettato da qualcuno. Storie Italiane ha intervistato in collegamento la sorella della vittima, Martina, e il padre dello stesso: “Dopo aver visto le condizioni del corpo di mio fratello ho contattato il personale del 118 per chiedere spiegazioni, i primi che erano arrivati sul posto. Da lì sono poi emerse circostanze ancora più anomale rispetto a già quanto emerso in precedenza. Ci sono un po’ di anomalie”. Il padre di Gianmarco, Paolo Pozzi aggiunge: “Chiediamo soltanto la verità, per 4/5 mesi non ci ha dato retta nessuno, l’indagine è partita in malo modo, adesso è acclarato che è un omicidio, io voglio la verità, chi ha sbagliato è giusto che paghi”.



CASO GIANMARCO POZZI, IL LEGALE DELLA FAMIGLIA: “SICURAMENTE E’ STATO UCCISO”

L’avvocato della famiglia di Gianmarco Pozzi, Fabrizio Gallo, aggiunge: “La prima ipotesi non reggeva, vedendo le fotografie del corpo ci siamo accorti che era martoriato, aveva tutte le costole rotte. Il nostro consulente ha accertato che la morte è dovuta all’intervento di due/tre persone. E’ stata sconvolta la ricostruzione fatta in precedenza, e poi non si capisce perchè il pm non ha voluto fare l’autopsia. Chi poteva fare del male a Gianmarco Pozzi? Sicuramente è stato ucciso, la ricostruzione di un “tuffo” in preda alle allucinazioni non era credibile”. La sorella Martina è intervenuta di nuovo: “Non è arrivato il medico legale ma un medico del 118 che nella vita fa il chirurgo estetico e che d’estate presta servizio sul 118 a Ponza, tanto è vero che non rivelerà nemmeno la temperatura del corpo di mio fratello, non sapremo mai quando è morto mio fratello”. L’avvocato ha confermato: “Il medico legale è intervenuto due giorni dopo, non è intervenuto sul posto e questa è un’anomalia. Perchè non è stata fatta l’autopsia nonostante le lesioni? Non è stata fatta una tac total body per verificare problemi agli organi o fratture?”. Negli scorsi giorni si è parlato anche della presenza dei fratelli Bianchi, già in carcere per l’omicidio di Willy, sull’isola di Ponza: “La segnalazione – ha spiegato l’avvocato – è della presenza di uno dei due fratelli fra il 7 e il 10 agosto 2020 quando Gianmarco è morto. Non abbiamo alcuna connessione, stiamo chiedendo solo agli inquirenti se le celle coincidono, è solo un’ipotesi”.

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