Calcoli renali alle Olimpiadi del 2024: il calvario di Gianmarco Tamberi
Dopo lo straordinario oro conquistato alle Olimpiadi di Tokyo 2020, nell’agosto del 2021, Gianmarco Tamberi per due anni ha sognato di bissare quel successo anche a Parigi, dove tra l’altro è stato scelto come portabandiera, simbolo dell’Italia. L’esperienza d’oltralpe, però, non è stata fortunata per Gimbo e per tutta l’Italia che ha sofferto con lui. Il campione di salto in alto, infatti, si è dovuto arrendere in finale per via dei calcoli renali che gli hanno provocato dei dolori lancinanti. L’atleta, già nei giorni precedenti alla partenza per la Francia, era finito in ospedale per via dei calcoli renali: “Ho avvertito una fitta lancinante ad un fianco” aveva scritto sui social il campione olimpico, spiegando di essersi sottoposto a degli esami per capire che problema avesse.
A tre giorni dalla prima gara, Gimbo è così stato ricoverato in ospedale con 38.8 e dei dolori fortissimi, in preda alla disperazione. “Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Non me lo merito davvero” scriveva Gianmarco, rivivendo l’incubo del 2016 quando aveva dovuto saltare le Olimpiadi di Rio per via di un grave infortunio alla caviglia. “Darò l’anima fino all’ultimo salto, ve lo giuro” aveva scritto Tamberi sui social, riuscendo poi, fortunatamente, a partire per Parigi, nonostante le sue condizioni.
Calcoli renali alle Olimpiadi del 2024: i dolori prima della finale
Ricordando l’incubo vissuto alle Olimpiadi del 2024 a Parigi, Gianmarco Tamberi ha ricordato: “Ho avuto dei dolori lancinanti, ho sentito male per dieci ore, mi hanno fatto diverse analisi, io mi dicevo che non poteva finire così, dal momento in cui mi hanno detto che non avrei rischiato niente se non una figuraccia mi sono detto di andare, non è andata come speravo ma ora sto meglio”. Tamberi, infatti, alla fine ha deciso di partecipare alle Olimpiadi nonostante la ricaduta a poche ore dalla finale e i fortissimi dolori che gli hanno impedito di saltare come avrebbe voluto, concludendo la sua Olimpiade solo undicesimo.