Gianmarco Tamberi alle prese con un’altra estate di fuoco: quella del 2021, col trionfo Olimpico di Tokyo nel salto in alto che ha riscattato la delusione per l’infortunio alla vigilia di Rio 2016, è come si suol dire difficilmente migliorabile. Ma scorrendo l’agenda degli impegni che attendono Jimbo, anche il 2022 potrebbe essere una pietra miliare nella sua carriera e nella sua vita. Innanzitutto perché ci sono i Mondiali di Atletica all’Hayward Field di Eugene, Oregon, location americana quasi cinematografica ed evocativa.



Sicuramente però non meno competitiva di Tokyo dove ritroverà il compagno di medaglia d’oro Mutaz Barshim, con il quale ha condiviso il metallo olimpico più pregiato: una decisione che ha fatto vacillare entrambi sul futuro, come ha raccontato il saltatore a Repubblica: “Dopo tanti anni di rincorsa sia io che lui ci siamo chiesti: e ora che facciamo? Come andiamo avanti?” La risposta è arrivata, il Mondiale è lì anche se la fatica, gli allenamenti e la dieta si sono fatti sentire.



TAMBERI, DOPO I MONDIALI IL MATRIMONIO

Gianmarco Tamberi ha messo da parte la timidezza, Eugene è diventata un chiodo fisso, la voglia di dimostrare che quello Olimpico non è stato un exploit isolato: “Punto a 2,40. I Mondiali di Eugene a luglio sono un ottimo stimolo. Per me vedo come avversari l’intramontabile Barshim, il sudcoreano Sanghyeok Woo che con 2,36 detiene la miglior prestazione dell’anno e che è soprattutto costante nei risultati e l’americano Harrison, se deciderà di saltare anche in alto oltre al lungo.” Giganti veri della specialità, anche se il salto più importante Tamberi lo riserva per dopo i Mondiali: “Il 1° settembre sposo la mia Chiara a Pesaro, a Villa Imperiale, nelle Marche, che sono la mia regione e che amo. Il viaggio di nozze è rimandato a chiusura stagione, forse nella Polinesia francese“. Un amore da vivere in esclusiva così come un eventuale nuovo trionfo in pedana: “Con Barshim è stato emozionante e pazzesco, ma un altro eventuale oro non lo condividerò. Uno basta e avanza“.