gIANMARIA dopo il successo del Festival di Sanremo racconta come si è sentito durante l’esperienza sul palco dell’Ariston e confessa anche un grande rimpianto che l’ha segnato profondamente. L’esperienza sanremese “me la sono vissuta in modo graduale, anche se di solito passo da un estremo all’altro – confessa ospite di Generazione Z, in onda su rai 2 – La prima esibizione timore più totale, dalla seconda un po’ più euforia e all’ultima esibizione ero me stesso al 100% ed ero soddisfatto dell’esibizione, cosa che non sono mai”.

Alla conduttrice Monica Setta gIANMARIA confessa di non avere una routine particolare prima di salire sul palco, neanche dei gesti scaramantici come molti altri colleghi cantautori, anche se spiega che “mi tengo leggero prima di cantare”. E che prima di esibirsi a Sanremo essendo “molto ansioso quindi continuavo a camminare in cerchio”.

gIANMARIA e l’affetto per la sorella: “io non c’ero in un momento importante”

gIANMARIA, nel salotto di Generazione Z su Rai 2, svela anche di aver sacrificato alcune parti della sua vita, provando anche rimorso per un fatto accaduto da poco. “Per il mio successo mi sono staccato da casa mia” spiega al Monica Setta, ammettendo che “per quanto ho lavorato nell’ultimo anno – cosa che non rimpiango sennò non sarei stato a Sanremo – ho lasciato indietro il rapporto con mia sorella in un momento importante per lei”. La sorella di gIANMARIA infatti “è diventata mamma e io non c’ero. Poi abbiamo recuperato e nulla è andato perso ma ho avuto questa preoccupazione”.

Nei suoi brani gIANMARIA ama infatti parlare “di una paura che è comune e che a un certo punto della vita arriva a tutti: perdere delle cose importanti per te, parlo di rapporti e affetti. Per intraprendere una carriera, per inseguire i propri sogni bisogna lasciare indietro delle cose”. Tra ciò che gIANMARIA ha sacrificato per inseguire il suo amore per la musica c’è anche la scuola, un argomento su cui però ha voluto rassicurare i fan: “la scuola l’ho conclusa a distanza, però l’ho mollata più volte”. precisamente, spiega di aver “finito l’anno scorso con uno e due anni di ritardo. Io ho preso il diploma perché se un giorno mi gira di voler fare l’Università potrò farlo”.