Da tempo sulla morte di Gianna Del Gaudio aleggia un dubbio atroce, quello che in realtà la professoressa di Seriate sia stata vittima di un serial killer, entrato in azione anche nell’omicidio di un’altra donna, Daniela Rovere. Questo aspetto è stato approfondito nella puntata di ieri di Quarto Grado. Secondo la consulenza del Ris c’è una corrispondenza “blandamente, discretamente probabile” tra due profili genetici ignoti trovati sulle due scene del crimine. Si tratta precisamente di due tracce miste che presentano lo stesso aplotipo Y. Furono i medici legali i primi a rivelare al procuratore Mapelli che probabilmente c’erano grandi similitudini tra i due omicidi. L’esperta Elena Pilli, antropologa molecolare forense che ha lavorato sul caso Yara Gambirasio, sentita da Quarto Grado, ha spiegato come il cromosoma Y sia tipica del maschio: “Quando parliamo di aplotipo non possiamo parlare di identificazione personale perché parliamo del cromosoma Y che viene tramandato dal padre al figlio maschio. Quindi nonno e nipote avranno lo stesso cromosoma Y come padre e figlio: per identificarlo dovranno essere analizzati gli altri cromosomi. Proprio perché parliamo di aplotipo Y possiamo parlare o dello stesso soggetto oppure sono imparentati. (…) Diciamo che trovare due aplotipi Y perfettamente sovrapponibili non è una cosa che capita di frequente. Di certo è una cosa che deve essere attenzionata e approfondita perché il fatto che vi sia una completa sovrapposizione tra i due profili può voler dire appunto che siamo in presenza dello stesso soggetto oppure che sono imparentati tra loro”. (agg. di Dario D’Angelo)



GIANNA DEL GAUDIO E DANIELA ROVERI UCCISE DA UN SERIAL KILLER?

E’ possibile che ci sia una sola mano assassina dietro i due delitti di Gianna Del Gaudio e di Daniela Roveri? Partirà da questo interrogativo l’ampia parentesi dedicata ai due casi nel corso della nuova puntata odierna di Quarto Grado. Le due donne sono state uccise nella medesima modalità – un taglio netto alla gola – e nella stessa area geografica – nella Bergamasca – a distanza di quattro mesi l’una dall’altra. Gianna fu la prima vittima registrata nella tarda serata del 26 agosto 2016 quando il killer la raggiunse nella sua villetta di Seriate, sgozzandola con un unico fendente. Per quel delitto il solo imputato è il marito ed ex ferroviere Antonio Tizzani, attualmente a processo, durante il quale sarebbe emerso un collegamento (già paventato nel corso delle indagini) con l’omicidio della manager di Bergamo, Daniela Roveri, assassinata nell’atrio della sua abitazione il 20 dicembre del medesimo anno. Nei due delitti si va ad inserire adesso anche un altro elemento comune: il profilo di un Dna. Il dubbio degli inquirenti è che possa trattarsi del Dna di un unico killer. Il delitto Roveri, a differenza di quello dell’ex professoressa, è stato al momento archiviato senza alcun colpevole.



GIANNA DEL GAUDIO E DANIELA ROVERI: UN UNICO ASSASSINO?

Oltre al Dna di Antonio Tizzani, imputato nel processo sull’omicidio della moglie Gianna Del Gaudio, rinvenuto sul cutter ritenuta l’arma del delitto, sarebbero emersi altri 4 Dna ignoti analizzati dai Ris. Al vaglio, l’ipotesi in base alla quale dietro ai due delitti – quello dell’ex insegnante in pensione e quello di Daniela Roveri – possa esserci lo stesso killer. Già in passato era stata evidenziata una corrispondenza tra il Dna trovato sotto le unghie della manager d’azienda bergamasca e quello attribuito ad “Ignoto 1” e trovato sui guanti in lattice nel delitto di Gianna Del Gaudio. Secondo il Colonnello Marino si tratterebbe del medesimo profilo genetico in entrambi i casi e quindi teoricamente i due Dna potrebbero corrispondere perfettamente aprendo così ad un nuovo giallo. Non solo: la presenza di più Dna gioca a favore del solo imputato del delitto di Seriate, che nei giorni scorsi ha affrontato una nuova udienza del processo a suo carico che si sta svolgendo nel tribunale di Bergamo.



PROCESSO IN CORSO PER ANTONIO TIZZANI

L’ultima udienza a carico di Antonio Tizzani, marito di Gianna Del Gaudio, ha visto entrare in aula anche la ex nuora, Erica, sposata con il figlio Mario fino al 2015. Il divorzio fece molto soffrire la stessa Gianna molto legata all’ex nuora, considerata come la figlia mai avuta. Per anni, dunque, Erica ha frequentato la villetta di Seriate dove poi si è consumato il delitto nell’estate di quattro anni fa. Incalzata dal pm Laura Cocucci sui rapporti tra gli ex suoceri, l’ex nuora ha commentato, come riferisce il quotidiano Il Giorno: “Spesso lui era aggressivo, sia a parole che fisicamente”. Gli episodi presi in esame fanno riferimento soprattutto ad una abituale aggressione verbale. Secondo l’ex nuora, Tizzani era solito rivolgersi a lei con insulti: “Spesso le dava della scema”, ha ammesso. In qualche occasione però, “la spingeva contro il muro, le tirava oggetti”. La testimone ha poi riferito anche altri episodi: “Quasi ogni giorno ero a casa dei miei suoceri e in due o tre occasioni ho visto Tizzani puntare il coltello contro la moglie, dicendole: “Ti taglio i viveri””. Non sono mancate, secondo i suoi racconti, situazioni in cui l’uomo le lanciava contro sedie, telecomando o batteva i pugni sul tavolo. La prossima udienza per il delitto Del Gaudio è fissata al 17 marzo e tra i testimoni sarà chiamato anche il primogenito della coppia, Mario Tizzani, ex di Erica.