Gianna Nannini, la toccante lettera che dedicò alla figlia Penelope prima della sua nascita: “Ti chiamerò così perché…”
Forse non tutti sanno che Gianna Nannini e Carla hanno realizzato, ormai diverso tempo fa, il sogno della maternità. Si sono battute contro i pregiudizi e l’opinione di chi giudicava questa scelta un azzardo, ma oggi la cantante senese, la sua compagna Carla e la figlia Penelope rappresentano appieno la descrizione di una famiglia unita e amorevole. “Ti chiamerò Penelope perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non lo sono stata, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock”.
“Ma ci ho creduto pienamente, e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me”, aveva scritto Gianna Nannini, ormai più di dieci anni fa, in una toccante lettera pubblicata su Vanity Fair in cui si mostrava in trepidante attesa. Parole splendide, dedicate alla figlia, all’epoca ancora nel suo grembo. Una figlia che Gianna ha desiderato e sognato a lungo e che oggi si gode con tutto il suo amore.
Gianna Nannini, lo sfogo contro l’Italia: “Un paese che non mi tutela come mamma”
“All’improvviso tutti si sono dimenticati della libertà e del diritto che ha ciascuno di noi di fare quello che vuole, quando e con chi vuole”, raccontò la Nannini a proposito delle polemiche scaturite dalla sua gravidanza. Quindi la decisione di lasciare l’Italia, per trasferirsi a Londra, dove avrebbe potuto garantire maggiori tutele a Penelope, garantendo a Carla di poter usufruire della stepchild adoption.
“L’Italia non mi tutela come mamma”, ha sempre tuonato la Nannini. “Non ci sono leggi, in Italia, che mi garantiscano cosa succederebbe a Penelope se me ne andassi in cielo. Quindi me ne vado in questo Paese, l’Inghilterra, dove sono rispettata nei miei diritti umani di mamma”, l’amara constatazione della rocker senese.