L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno – oggi nel ruolo di segretario nazionale del Movimento Indipendenza – nei giorni scorsi ha organizzato nella (ex) sua Capitale una fiaccolata pacifica per protestare contro l’aria di “degrado, micro-criminalità e violenza” che si respira attorno alla centralissima stazione Termini: un’iniziativa in cui è stato accompagnato dal suo vice Nicola Colosimo e che è stata impressa in una serie di video poi diffusi su TikTok, ma che ha attirato anche diverse attenzioni. Tra queste – dalla parte ‘negativa’ della barricata – non passa inosservata la reazione di Repubblica, che rilanciando l’iniziativa di Gianni Alemanno contro il degrado a Roma Termini l’ha accusato di “cavalcare a destra l’onda social” dell’indignazione scegliendo di indossare “[una] camicia nera lasciata morbida, ma rigorosamente dentro la cintura”; quasi a ricordare gli squadristi mussoliniani.



Dal conto suo l’ex sindaco prima di scendere in piazza aveva spiegato sui social che “la stazione Termini di Roma è ormai una vera e propria zona franca abbandonata a se stessa e comandata da bande di immigrati”, in cui “borseggi, molestie alle donne e spaccio di droga – accusa Gianni Alemanno – sono all’ordine del giorno [mentre] le leggi dello Stato e gli interventi delle istituzioni comunali sono completamente ininfluenti ed assenti“.



Gianni Alemanno contro Repubblica: “Non dovrebbe essere una fiaccolata a Roma Termini a fare scandalo, ma il degrado”

Insomma: da un lato un’iniziativa – la fiaccolata pacifica di Gianni Alemanno attorno a Roma Termini – giustificabile e giustificata e dall’altro una critica – ovviamente quella di Repubblica – accesa che sembra riportare alla memoria i momenti bui della nostra Repubblica; ma com’era prevedibile alle critiche del giornale di Molinari è subito seguita la risposta dell’ex sindaco. In un lungo post condiviso su Facebook è lui stesso a sottolinea che “Alemanno – parlando di sé in terza persona – che parla di sicurezza [risveglia] antichi incubi a Repubblica”, ma da lì al criticare la sua fiaccolata a Roma Termini “ce ne corre”; soprattutto – scrive – se si parla di “ronde”, si confonde “una camicia di lino blu scuro in camicia nera” e si tira in ballo “il blogger Cicalone” (ovvero lo youtuber che dà la caccia ai borseggiatori in metro).



“Mi rendo conto – prosegue Gianni Alemanno – che una fiaccolata a Roma Termini possa fare scandalo, ma se avessimo fatto un bel convegno sulla sicurezza” con fior fior di esperti di vario genere “giornali come Repubblica avrebbero fatto finta di niente. Quindi – prosegue avviandosi verso la conclusione -, a costo di fare scandalo, non smetteremo di organizzare manifestazioni simboliche non violente per la sicurezza (..) perché il vero scandalo [è] continuare a ignorare interi pezzi di città che vengono consegnati all’illegalità [e] abbandonati al loro destino”.