Protagonista de La mia passione di questa sera, Alba Parietti, che ripercorre la sua carriera, partendo da Macao. Alba Parietti ricorda ancora la sigla di Macao: “Mi sentivo più vecchia di adesso”. All’epoca era una grandissima opportunità per lei: “Era il momento topico per l’Italia. Rimane una trasmissione irripetibile. Erano tutti fuoriclasse assoluti ed erano tutti esordienti”. Su Boncompagni: “Gianni aveva un carattere molto particolare”. Sulla seconda stagione: “Non è vero che non l’ho voluta fare. Eravamo fermi da mesi. La prima stagione era stata un soggetto incredibile ma ho letto che non volevano confermarmi”. È stato Gianni Boncompagni a non volerla più: “Quando Gianni si rompeva, si rompeva. Si vedeva. Poi all’epoca stavo facendo Il Macellaio e so che volevano mettermi i bastoni tra le ruote”. La Parietti racconta che si sentì dire che lei è stata la causa del declino della trasmissione. (Aggiornamento Chiara Greco)



Alba Parietti e Macao: l’inizio della carriera

Alba Parietti parla con Marco Marra a “La mia passione” ripercorrendo gli anni che l’hanno resa un volto importantissimo della televisione italiana. In tal senso non può non essere menzionata l’esperienza al timone di Macao, il programma in onda dal 1996 al 1998 su Rai Due. Un vero e proprio “boom” quello realizzato dalla coppia che all’epoca vedeva la Parietti nelle vesti di conduttrice, abile a fare da collante tra una serie di personaggi “improbabili” che nel corso degli anni si sarebbero affermati come attori e comici di successo (Paola Cortellesi, Enrico Brignano, Biagio Izzo, Lucia Ocone, Sabrina Impacciatore e Fabio Canino solo per citarne alcuni), e Gianni Boncompagni alla regia. Proprio quest’ultimo, per stessa ammissione della Parietti, fu l’artefice del suo lancio nel mondo della televisione con Galassia 2.



ALBA PARIETTI E L’ADDIO A MACAO

Era, Macao, un programma dai tratti surreali, ma proprio per questo motivo geniali. Col pubblico appollaiato come una schiera di volatili, la Parietti riuscì ad incollare milioni di persone davanti al televisore facendo sfoggio di personalità, ironia e mestiere. Non era da chiunque, infatti, assecondare le idee visionarie di televisione che caratterizzavano il secondo canale dell’epoca, diretto da Carlo Freccero, e che venivano ottimamente interpretata dalla sapiente regia di Gianni Boncompagni, un regista reduce dal successo irripetibile di “Non è la Rai”. La parentesi Macao si interruppe per volontà di Alba, che nel 1998 annunciò: “Ho scelto io di andarmene per dedicarmi al lancio del mio film “Il macellaio” del regista Aurelio Grimaldi, che intendiamo portare al Festival di Berlino. Non potevo restare in una trasmissione leggera come “Macao” e propormi come protagonista di un film d’autore“.



ALBA PARIETTI E GIANNI BONCOMPAGNI

In occasione della scomparsa di Gianni Boncompagni, Alba Parietti ha voluto omaggiare il regista televisivo pubblicando sulla propria pagina Facebook la sigla di Macao accompagnata da questo commento: “Così ti ricordo…eravamo felici…e lo sapevamo“. A chi le ha domandato quali fossero i reali motivi che la spinsero ad abbandonare un programma di successo come Macao, Alba ha risposto: “Per differenza di vedute sulla trasmissione. Non aveva un carattere con il quale ti potevi confrontare facilmente. Comunque un genio“. Non c’è dubbio che Macao abbia lasciato una traccia indelebile nel cuore della Parietti, che non a caso considera lo show come “il programma della vita”. Rispetto a Boncompagni, la Parietti ha dichiarato: “È stato il mio scopritore a tutti gli effetti. Era un eccezionale autore e regista ma soprattutto era un vero e proprio talent scout, anche se non era per niente facile lavorare con lui, perché aveva un carattere estremamnete introverso: o ti adorava o quasi non ti rivolgeva la parola. Però ti dava la possibilità di avere il meglio a livello televisivo e poi ti lasciava a briglia sciolta“.