Gianni Clerici è morto a 91 anni: era un ex tennista, noto giornalista sportivo e scrittore. La sua carriera è iniziata da atleta. Ha vinto due titoli nazionali juniores di doppio con Fausto Gardini (1947 e 1948) e due Coppe de Galea (1950 e 1952). Come singolarista ha partecipato ai tornei di Wimbledon (1953) e Roland Garros (1954), seppure senza ottenere grandi successi. Le sue più grandi soddisfazioni, piuttosto, se le è tolte raccontando le gesta altrui.
In molti lo ricordano infatti come una delle firme più prestigiose del mondo del tennis. Già da atleta ha iniziato a collaborare dal 1951 al 1954 con La Gazzetta dello Sport, e nel 1954 con Sport Giallo e Il Mondo, poi dopo avere appeso la racchetta al chiodo nel 1956 divenne inviato e poi editorialista de Il Giorno, col quale ebbe un rapporto di collaborazione fino al 1988. Dal 1988 scrisse per L’Espresso e la Repubblica. In totale ha scritto oltre 6.000 articoli. Inoltre, la sua voce fece da spalla a Rino Tommasi in migliaia e migliaia di telecronache. Considerato uno dei più grandi esperti di questo sport, è stato inserito nel 2006 nella Hall of Fame, secondo italiano presente dopo Nicola Pietrangeli.
Gianni Clerici è morto a 91 anni: una vita dedicata al tennis
La vita di Gianni Clerici, morto nelle scorse ore a Bellagio, sul Lago di Como, a 91 anni, è stata dunque completamente dedicata al tennis. Lo dimostra anche una poesia scritta dall’ex tennista, giornalista sportivo e scrittore, dal titolo “Pallina”.
“Ho passato una vita/a guardare una palla/divenuta nel tempo/da bianchissima gialla/rimbalzava leggera/lungo i prati di Wimbledon/risaliva dorata sopra i tigli di Auteil/nei tramonti vermigli /di stati affascinati/ che credevano che fosse/il campione il re/ma cosa resterebbe/della Divina e Tilden/di McEnroe e Martina/senza quella pallina/mi dicono persone/affaccendate colte/come hai fatto/a sprecare le tue doti native/per una vita vana/avranno ragione forse/ma a ciascuno tocca una sua religione”, recita.