Gianni Dall’Aglio, chi è il celebre batterista?

Gianni Dall’Aglio, nato a Mantova il 1 ottobre del 1945, è un batterista e percussionista. Ha cominciato a suonare la batteria a 6 anni e a 13 è diventato batterista di Adriano Celentano: “Avevo un complessino di adolescenti come me che un pomeriggio del 1959 si esibì in un locale di Salsomaggiore dove la sera era di scena Adriano con il suo complesso. Ma il batterista non si presentò e lui mi chiese di sostituirlo. Per fortuna conoscevo tutte le canzoni… Da lì è nato tutto. E Adriano è stato semplicemente fondamentale per me: mi è stato amico, fratello, padrone di casa quando andavo a suonare a Milano”, ha racconto Dall’Aglio a Repubblica. Nel 1960 nascono I Ribelli, come complesso di accompagnamento di Celentano. Nel 1967 Dall’Aglio ha scritto la celebre canzone “Pugni chiusi”, che Demetrio Stratos rese un capolavoro: “Ai tempi non ero ancora iscritto alla Siae, e come autore fu segnato Ricky Gianco. Che per anni la definì come sua e si prese i diritti d’autore, malgrado avesse firmato un foglio in cui si impegnava a girarmi i soldi, senza poi rispettare l’accordo, mi diede solo un forfait… Finché quel foglio non saltò fuori, e ora posso dire con orgoglio che Pugni chiusi è mia a tutti gli effetti. Capirà che ci tenevo: la prima canzone che scrivo in vita mia, a 22 anni, mi viene fuori così…”.



Gianni Dell’Aglio: il duetto di Mina e Lucio Battisti

Il batterista Gianni Dell’Aglio è stato uno dei protagonisti del celebre duetto di Mina e Lucio Battisti andando in onda 50 anni fa, il 23 aprile 1972, su Rai 2 dal palcoscenico del “Teatro 10”. Gianni era uno dei “cinque amici da Milano” che accompagnarono i due artisti, gli altri erano: il chitarrista Massimo Luca, il basso Angelo Salvador, l’altro chitarrista Eugenio Guarraia e il tastierista Gabriele Lorenzi. Otto minuti e 23 secondi che sono passati alla storia. Mina e Lucio cantarono un medley di successi firmati da Battisti e Mogol: “Mi ritorni in mente”, “Il tempo di morire”, “E penso a te”, “Io e te da soli”, “Eppur mi son scordato di te” ed “Emozioni”. “Con la fortuna che la mia postazione era stata rialzata. Insomma, spiccavo su tutti. E in tantissime inquadrature la mia faccia è proprio tra Mina e Lucio. Per noi era un’esibizione qualsiasi, solo col tempo abbiamo capito che cosa aveva rappresentato. E la morale è che tutti si ricordano di me”, ha ammesso Dell’Aglio su Repubblica, ricordando quel momento che ha segnato la storia della musica italiana.



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