Sono innumerevoli i ricordi di Gianni De Michelis, l’ex ministro ed ex storico volto del partito socialista italiano, morto ieri all’età di 78 anni. Fra coloro che lo conoscevano meglio vi sono Pierpaolo Ferraresi e di Giancarlo Cruciani del locale Tartarughino, dove De Michelis si intratteneva spesso e volentieri nelle sue notti romane: «Ricordo momenti bellissimi – le loro parole ai microfoni dell’agenzia Adnkronos – con Gianni ma ci sono anche tante cattiverie contro di lui che non dimentico. Tutti dicevano che veniva nel locale e beveva e, invece, ha sempre bevuto succhi di frutta. E poi ricordo quando lo criticavano per i capelli lunghi, ed era invece per coprire un linfoma che aveva». Simpatico un aneddoto riguardante la guerra del Golfo degli anni ’90, raccontato sempre da Ferraresi: «Gianni era ministro degli Esteri all’epoca, stava cenando con una signora. Ad una certa ora accendevamo un piccolo televisore e io vidi che era iniziata la guerra in Kuwait con l’Iraq. Io vado subito da Gianni che non sapeva nulla e gli dico: ‘Ma mi stai prendendo in giro? Sei ministro degli Esteri e te lo devo dire io che è scoppiata la guerra?’. Al che insisto: ‘Ti prego è vero, vieni a vedere’. Solo a quel punto Gianni vede in tv che era come dicevo io. Dal telefono a gettoni chiama la batteria. C’era poi da richiamare scorta e autista che andavano a mangiare da un’altra parte. Mando un cameriere alla Amatricianella e finalmente la squadra si ricompone». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANNI DE MICHELIS, È MORTO L’EX MINISTRO
In tanti ricordano oggi Gianni De Michelis, come Vittorio Sgarbi. «All’epoca rappresentava il potere più pieno sia nel settore pratico che in quello culturale», ha dichiarato all’AdnKronos. Inoltre, ha spiegato di averlo frequentato perché si muoveva bene in ambito culturale e artistico, «che definiva giustamente il petrolio italiano». Ma Sgarbi ha ricordato la loro rivalità sul fronte delle conquiste femminili: «Ogni tanto chiamava persino una mia fidanzata di notte per portarmela via». Il critico d’arte ha ricordato le serate mondane nelle discoteche: «La discoteca di De Michelis era una categoria dello spirito, era una grande operazione di comunicazione, era il modo per dire che il potere era vicino ai giovani. Le feste di De Michelis erano per gli imbucati, non per gli invitati». Infine, ha parlato del potere di Gianni De Michelis, quello «dell’intelligenza, travolto da quella Tangentopoli che ci ha portato ai Di Pietro e poi dritti ai Di Maio. Passare da De Michelis a Di Maio è come dire da Cesare al re degli analfabeti». (agg. di Silvana Palazzo)
IL RICORDO DI MATTARELLA
“Scompare con la morte di Gianni De Michelis uno dei protagonisti della attività di governo dell’ultima parte del Novecento. Intelligente e appassionato esponente della causa socialista, ha segnato con la sua azione una significativa stagione della politica estera del nostro Paese, nella fase che faceva seguito al venir meno del contrasto est/ovest”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ricorda l’impegno di De Michelis a favore della cooperazione internazionale. Le sue intuizioni furono fondamentali per lo sviluppo di una nuova politica, non più “chiusa” e nazionalista ma finalmente orientata verso l’esterno. Secondo la definizione di Mattarella, De Michelis fu “uomo di pace”, senz’altro tra gli attori principali dell’unionismo europeo e non solo. Nel concreto, il politico favorì il dialogo con i Balcani, il Medio Oriente e il Mediterraneo in particolare. (agg. di Rossella Pastore)
GIANNI DE MICHELIS NEL RICORDO DI BOBO CRAXI
E’ morto Gianni De Michelis, svariate volte ministro italiano nonché uno dei volti più noti dell’ex Partito Socialista. E’ scomparso all’età di 78 anni malato da tempo e morto in quel di Venezia, la città che gli aveva dato i natali quasi 80 anni fa. Nereo Laroni, ex deputato del Psi nonché ex sindaco di Venezia, ha spiegato a Quotidiano.net che De Michelis era ricoverato da qualche giorno presso l’ospedale veneziano a seguito di un peggioramento generale delle sue condizioni di salute: non riusciva più a mangiare e di conseguenza è stata portato in ospedale: «Ero stato a trovarlo a casa – ha ricordato lo stesso – l’ultima volta una quindicina di giorni fa e purtroppo non era più cosciente». Numerosi i commenti di esponenti politici sulla notizia, a cominciare dall’amico Bobo Craxi, figlio di Bettino, con cui fondò il Nuovo Psi: «Gianni apparteneva alla sinistra poi lasciò Signorile ed entrò in maggioranza. È stato uno dei dirigenti più coerenti di quella lunga stagione. E’ stato per tanti di noi un maestro politico, un uomo di Stato, un Socialista Democratico di valore – ha aggiunto – con animo pieno di dolore ho appreso la sua scomparsa». La sorella di Craxi, Stefania, invece ricorda: «Gianni è stato un grande uomo di governo ed un compagno leale di mio padre, nella buona e nella cattiva sorte, a cui non fece mai mancare la sua vicinanza negli anni dell’esilio tunisino». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DE MICHELIS, MORTO ALL’ETÀ DI 78 ANNI IL NOTO POLITICO
Gianni De Michelis è morto. L’ex ministro degli Esteri e del Lavoro e vice segretario del Partito Socialista nell’era di Bettino Craxi si è spento nella notte secondo quanto appreso da fonti vicine alla famiglia: aveva 78 anni. La sua storia di socialista inizia all’età di 20 anni, con l’adesione al partito che fa da preludio ad una rapida ascesa: nel 1969 è già parte della direzione, prima di diventare responsabile dell’organizzazione. Nel 1976 si schiera a favore di Bettino Craxi nella sua corsa alla segreteria ed è proprio con l’ex leader socialista che De Michelis diventa membro della direzione nazionale del partito, presidente del gruppo alla Camera tra il 1987 e il 1988 e vice segretario nel 1993 e 1994. Nel 2001, come ricorda Il Corriere della Sera, in seguito allo scioglimento del Partito socialista, fondò con Bobo Craxi, figlio di Bettino, il Nuovo Psi, successivamente confluito nella Casa delle libertà di Silvio Berlusconi.
GLI INCARICHI DI GIANNI DE MICHELIS
Deputato socialista dal 1976 al 1993, Gianni De Michelis è stato ministro dal 1980 al 1992, ricoprendo vari incarichi nei governi di Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, De Mita e Andreotti. È stato deputato alla camera dal 1976 al 1994, ministro delle partecipazioni statali dal 1980 al 1983 nel secondo governo Cossiga e nel governo Forlani, e successivamente venne riconfermato con lo stesso ruolo nei governi Spadolini e nel V governo Fanfani. De Michelis è stato ministro del lavoro e della previdenza sociale (1983-1987) durante i due governi presieduti da Craxi, mentre con De Mita fu vice presidente del Consiglio e durante il VI governo Andreotti ministro degli Affari esteri. Nato a Venezia il 26 novembre 1940, in laguna debuttò politicamente nel 1964 quando venne eletto consigliere comunale. Se ne va un protagonista della Prima Repubblica.