È morto all’età di 82 anni Gianni Di Marzio, ex allenatore e padre di Gianluca, uno dei volti di Sky Sport più noti al pubblico. Si tratta di un’importante perdita nel mondo del calcio, in quanto se ne va uno dei volti che ha maggiormente dato vigore e splendore al Palermo. È stato infatti grazie a lui e alla collaborazione con Maurizio Zamparini che la squadra sicula ha brillato per l’ultima volta in Serie A nella stagione 2015/2016, prima di retrocedere nuovamente.
Per questo motivo, la perdita di Di Marzio rappresenta non solo un grande lutto sportivo, ma anche per Palermo. Se ne è andato che per ultimo aveva allenato con dignità e talento la sua squadra, e con la quale lo sportivo aveva stretto un legame speciale. La società rosanero ha voluto ricordarlo con queste parole: “Il presidente Dario Mirri e tutta la famiglia del Palermo FC piangono la scomparsa di Gianni Di Marzio, allenatore rosanero nella stagione 1991-1992 e grande uomo di sport, profondamente legato alla Sicilia ed alla sua gente” Anche Biffi, l’ex capitano rosanero, lo ha compianto con un post su Instagram: “Ciao mister…riposa in pace….lassù non sarai solo perché ritroverai i tuoi campioni da cui eri tanto stimato!” (aggiornamento di Mattia Ferrarini)
IL RICORDO DI ROBERTO SORRENTINI
Tanti sono stati coloro che hanno ricordato l’ex allenatore in queste ore e, tra questi, Roberto Sorrentini, ex portiere del Napoli e del Catania che, intervistato dai microfoni di ItaSportPress ha dichiarato: “Una mattina triste per me visto che ero legatissimo a Gianni. Lui mi ha fatto diventare calciatore perchè io giocavo in una squadra di amici e ricordo che dopo aver fatto un provino col Napoli ricevetti una telefonata del club azzurro dove dissero a mio padre di andare in sede il giorno dopo per firmare il contratto”.
“Di Marzio mi lanciò prestissimo col Napoli e mi dava tanta fiducia – ha proseguito – poi lo ritrovai a Catania. Mi volevano il Genoa e il Perugia e per motivi familiari avevo espresso alla società etnea il desiderio di avvicinarmi a casa ma Gianni non volle farmi partire. Parlammo al telefono per più di un’ora e a lui spiegai le mie difficoltà familiari che mi impedivano di rimanere a Catania ma Gianni aveva in mente una squadra per fare un campionato importante solo con me in porta. Non potevo dire di no a lui che mi ha fa fatto diventare calciatore e anche ai tifosi del Catania”. Quindi Sorrentino ha aggiunto e concluso la sua intervista, salutando così Gianni Di Marzio: “Ci mancherà Gianni, con tutta la sua famiglia io e mio figlio Stefano abbiamo un rapporto speciale. Lui al calcio italiano ha dato tanto scoprendo tanti talenti e soprattutto Diego Maradona”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANNI DI MARZIO È MORTO: PAPÀ DI GIANLUCA: “ORA ALLENERAI IL TUO AMATO MARADONA…”
Si è spento all’età di 82 anni Gianni Di Marzio, volto noto nel mondo del calcio non solamente per essere stato il padre di Gianluca, volto di Sky Sport ormai da anni e re del calciomercato. Gianni è stato un allenatore, uno scopritore di talenti – come quello di Maradona – ma anche un dirigente e negli ultimi anni di carriera un opinionista. Come tecnico, dopo varie esperienze in campionati minori e una da allenatore delle giovanili del Napoli, Di Marzio ha guidato il Catanzaro in Serie A.
La sua esperienza più nota è certamente quella alla guida del Napoli, club che ha allenato nel massimo campionato italiano dal 1977 al 1979. Proprio nella parentesi azzurra ha avuto modo di ‘scoprire’ e allenare Maradona. Un rapporto unico quello con il Pibe de Oro, tanto che nel salutarlo, Gianluca ha scritto: “E adesso vai da Diego così potrai finalmente allenarlo”.
GIANNI DI MARZIO MORTO A 82 ANNI: HA ALLENATO IL NAPOLI
Gianni Di Marzio è morto all’età di 82 anni: lo ha annunciato il figlio Gianluca, noto giornalista specializzato nel calciomercato, che lo ha salutato sui social con queste parole: “Allenatore del popolo, papà unico, marito passionale e nonno dolcissimo. Non ti dimenticherò mai, non ti dimenticheranno mai, e adesso vai da Diego così potrai finalmente allenarlo”, con riferimento naturalmente a Diego Armando Maradona, di cui Di Marzio senior fu lo “scopritore” italiano. Gianni Di Marzio ha ricoperto diversi ruoli nel mondo del calcio, da allenatore a scopritore di talenti come appunto il Pibe de Oro e Cristiano Ronaldo, ma anche dirigente e poi opinionista televisivo e radiofonico.
Dopo una carriera da giocatore non eccelsa anche a causa di un infortunio che lo portò a smettere presto, Gianni Di Marzio divenne allenatore e scrisse pagine di storia soprattutto a Catanzaro, conquistando nel 1976 la promozione in Serie A, seconda di sempre per il club calabrese. Nel 1977 passò al Napoli, con ottimi risultati almeno al primo anno (quinto posto e finale di Coppa Italia), prima dell’esonero. In seguito ha allenato il Genoa, il Catania che portò in Serie A nel 1982-1983, il Cosenza con cui nel 1987-1988 ottenne una promozione in Serie B che mancava da 24 anni.
GIANNI DI MARZIO MORTO A 82 ANNI: LA VITA E IL DOLORE DEL MONDO DEL CALCIO
Proprio da Cosenza è poi cominciata la carriera di Gianni Di Marzio come dirigente, passata in seguito anche da Venezia, Juventus, Queens Park Rangers e Palermo. Mentre era allenatore del Napoli segnalò il giovanissimo Diego Armando Maradona al presidente Corrado Ferlaino, ma l’operazione non fu possibile a causa della chiusura delle frontiere al mercato, in anni in cui non era possibile acquistare calciatori dall’estero. Gianni Di Marzio aveva conservato uno splendido rapporto con il Pibe, ma quando Maradona arrivò davvero al Napoli era ormai tardi per allenarlo.
Il mondo del calcio è in lutto. Tra i messaggi più significativi per la morte di Gianni Di Marzio c’è naturalmente quello del Napoli: “Il Presidente De Laurentiis e tutta la SSC Napoli si uniscono al dolore della famiglia Di Marzio per la scomparsa del caro Gianni, storico e indimenticabile allenatore della squadra azzurra”, questo il messaggio di cordoglio del club partenopeo sui propri canali social. Lo ricorda con un messaggio ufficiale anche il Catanzaro, perché il nome di Gianni Di Marzio “è legato indissolubilmente alla storia sportiva della società giallorossa”.
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