Mondo dello sport e del giornalismo in lutto per la scomparsa di Gianni Mura, storica firma di Repubblica morto all’età di 74 anni. Tanti tra amici e colleghi gli stanno rendendo omaggio sui social network, a partire dalla campionessa di nuoto Federica Pellegrini: «Felice e onorata di aver avuto la possibilità di conoscerti e chiacchierare insieme…». Così, su Twitter, l’ex ct della Nazionale di Pallavolo Mauro Berruto: «Siamo stati ricchi, fortunati, privilegiati: abbiamo potuto leggere le tue parole. Vai via ora, mentre quello sport che da aedo del nostro tempo ci hai cantato, è chiuso. Oggi superiamo i confini di una tristezza che sembrava sconfinata. Ti sia lieve la terra, Maestro». Da Gad Lerner a Massimo Giannini, sono tanti i messaggi di vicinanza alla famiglia di Mura, qui di seguito le toccanti parole di Giorgia Cardinaletti: «Gianni. Piango. Ci eravamo promessi di rivederci presto una volta riaperti i ristoranti. Grazie per i tuoi racconti, i tuoi coriandoli di poesia. E quei piatti ricchi di storie. Mancherai. Mi mancherai tantissimo». (Aggiornamento di MB)
MORTO GIANNI MURA, STRONCATO DA UN INFARTO A 74 ANNI
Lutto nel mondo del giornalismo: è morto Gianni Mura, storica firma de “La Repubblica”, dal 1976. Come riportato dal quotidiano diretto da Carlo Verdelli, Mura, 74 anni, è stato stroncato da un attacco cardiaco improvviso e si è spento questa mattina all’ospedale di Senigallia, in provincia di Ancona. Nato a Milano nel 1945, Mura ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del giornalismo partendo da quelle che era le sue grandi passioni sportive: il calcio e il ciclismo. Iconico il suo modo di raccontare il Tour de France, la Grande Boucle che attraverso la sua penna riusciva a contagiare la passione per il “giallo” ciclistico milioni di appassionati. Un’esperienza professionale segnata dalla passione per la bicicletta e dai colori che più di altri la caratterizzino: basti pensare agli esordi nella redazione de “La Gazzetta dello Sport”, storicamente “la Rosea”, come rosa è la maglia del vincitore del Giro d’Italia, e anche a “Giallo su giallo”, suo primo romanzo (ovviamente ambientato al Tour) che nel 2007 gli valse il premio Grinzane.
GIANNI MURA, MORTO NEL GIORNO DELLA MILANO-SANREMO (CHE NON CI SARA’)
Mondo del giornalismo e sport piangono la scomparsa di un personaggio unico: la figura di Gianni Mura mancherà non poco in un ambiente sempre meno abitato da figure autorevoli, di riferimento. Non è un caso che subito il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha fatto pervenire a Repubblica un messaggio di condoglianze a nome di tutto lo sport italiano. Erede di Gianni Brera, Mura da qualche giorno ricoverato a Senigallia: l’infarto che lo ha stroncato è arrivato in un giorno non banale. Oggi, sabato 21 marzo 2020, avrebbe dovuto corrersi la Milano-Sanremo: per le ragioni che tutti conosciamo, la Classicissima non ci sarà. Quasi un appuntamento col destino, per Gianni Mura, nel giorno in cui il ciclismo fa i conti con lo stop della classica più amata dagli italiani: la Milano-Sanremo tornerà, uno dei suoi migliori cantori purtroppo no.